“Vogliamo essere un quotidiano ricco di sfumature, in un mondo molto polarizzato”, afferma Bruno Godi, direttore di La Tribune Dimanche.

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“Vogliamo essere un quotidiano ricco di sfumature, in un mondo molto polarizzato”, afferma Bruno Godi, direttore di La Tribune Dimanche.

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franceinfo

Direttore del nuovo settimanale “La Tribune Dimanche”, Bruno Godi, ospite di Julien Benedetto su Informazione 19/20, domenica 8 ottobre. Presenta e difende il suo giornale, il cui lancio è stato interrotto dal conflitto israelo-palestinese.

Il conflitto in Israele ha interrotto il lancio di La Tribune Dimanche domenica 8 ottobre. “Ieri mattina, nella prima conferenza di redazione della chiusura, ho dovuto prendere la decisione di disattivare completamente la parte iniziale del giornale, mettere le quattro pagine sulla guerra improvvisa (…) e tenere questo evento sulla guerra.”“Spiega Bruno Godi, direttore de La Tribune Dimanche.

Il giornale verrà pubblicato la domenica ogni settimana. Cosa ha promesso? “È una rivista aperta e ricca di sfumature. Vogliamo diventare una sorta di quotidiano ricco di sfumature in un mondo molto polarizzato e molto estremo.”Bruno Godi dice. La sintesi è così dettagliata: la prima parte si concentra sull’attualità, la seconda sui formati più ampi.

Alternativa al JDD?

“Spesso i lettori della domenica sono persone molto informate, alla ricerca di qualcos’altro, (…) passaggi secondari, commenti sulle storie.”, come analizza il regista. La Tribune Dimanche spera di riconquistare i lettori disillusi di JDD? “Se i lettori di JDD si ritrovassero a La Tribune Dimanche, non li respingeremo certamente.”Bruno Godi puntualizza prima di specificare: “Se accettiamo un giornale che fa una crociata contro un altro, penso che non avrà successo. Quindi è anche un giornale che ha una sua identità, convinzioni, stile e dialetto”.

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