promemoria. Consideriamo tradizionale che il diametro della “goccia” è superiore a 100 micrometri (1 micrometro = 1 millesimo di millimetro), ma la caratteristica che quest’anno è diventata più importante è la goccia che qualcuno si aspetta per starnutire, cantare o parlare, obbedire alle leggi di gravità e cadono rapidamente a terra – da qui la distanza consigliata di 2 metri tra due persone. Gli aerosol, invece, per la loro bassa massa e resistenza all’aria, possono “galleggiare” più a lungo – da qui i pericoli, spesso ripetuti quest’anno, per gli ambienti poco aerati (per maggiori dettagli si veda questo testo).
Tuttavia, in a Una revisione della letteratura pubblicata 27 agosto a ScienzaTuttavia, gli autori affermano ampiamente che non si tratta solo del coronavirus. Alla luce di quanto abbiamo appreso nell’ultimo anno e mezzo, “Sono necessari ulteriori studi per le malattie respiratorie la cui trasmissione è stata finora caratterizzata da goccioline, perché è plausibile che la trasmissione di aerosol sia significativa, o addirittura dominante”.
In effetti, sottolineano, sono passati quasi 100 anni da quando si presumeva che i virus viaggiassero principalmente all’interno delle goccioline rilasciate da una persona infetta e raggiungessero l’occhio o le vie aeree di un’altra persona. Esempio). Il trasporto di aerosol, da parte sua, include “particelle” che rimangono più a lungo nell’aria ambiente, che vengono inalate direttamente da quell’altra persona: o, Era necessario aspettare Tubercolosi nei primi anni ’60 ad accettare per la prima volta che è stata dimostrata la trasmissione di aerosol.
Si può anche tracciare un parallelo, Riassumi su Twitter Jose Luis Jimenez, coautore dell’Università del Colorado, tra la lentezza nell’accettare la trasmissione di aerosol nel XX secolo e la lentezza nell’accettare tale trasmissione nel nuovo coronavirus nel 2020.
L’ampliamento di questa definizione per includere molti virus respiratori, inclusi i virus dell’influenza, sembra rendere la trasmissione del virus più preoccupante. Ma allo stesso tempo è permesso dita puntate Strategie già dimostrate per ridurre il rischio di trasmissione – i sette autori hanno anche condotto la loro revisione della letteratura su queste strategie.
Il più comune Così è la ventilazione della stanza. Tuttavia, nonostante si parli molto delle aule da oltre un anno, sembra che le stanze “ariose” siano più rare di quanto si possa immaginare, ad esempio nelle palestre o nei ristoranti. Pertanto, la ventilazione è in cima alla lista degli strumenti preferiti, ma anche l’uso della mascherina sta diventando sempre più importante nelle aree “a rischio” di trasmissione del virus, così come l’uso dei filtri dell’aria quando la situazione lo consente. D’altra parteSe gli aerosol sono visti come un pericolo maggiore, lavarsi le mani e le superfici diventerà improvvisamente molto meno importante…