Se il clima estivo è cupo, la stagione è stata piuttosto clemente per l’attività economica. Nonostante qualche nuvola sull’economia – la “quarta ondata” dovuta alla variabile delta, la creazione del passaporto sanitario e l’assenza di turisti stranieri – l’economia francese è più in forma rispetto alla stagione estiva.
La ripresa è iniziata da inizio anno ed è proseguita nei mesi di luglio e agosto, riportando l’attività a un livello molto vicino a quello pre-crisi, compreso tra -1% e -0,5% rispetto al quarto trimestre del 2019, secondo il relazione economica. Pubblicato da INSEE, martedì 7 settembre.
La crescita rimarrà forte nel terzo trimestre (+2,7% rispetto ai tre mesi precedenti) e nel quarto trimestre (+0,5%), quindi la previsione di un aumento del PIL del 6%, fissata da Percy, per il 2021 potrebbe essere superata.
“La crescita media annua raggiungerà il 6,25% nel 2021, dopo un calo dell’8% nel 2020”, INSEE Outlook. “In generale, l’attività dovrebbe tornare al livello pre-crisi alla fine dell’anno”, Julian Puget, capo del dipartimento economico dell’INSEE, crede. L’ottimismo dell’INSEE è corroborato dai dati pubblicati martedì dall’Istituto Eurostat: grazie all’abolizione delle restrizioni sanitarie e ai progressi nella vaccinazione, l’aumento dell’attività nel secondo trimestre ha raggiunto il 2,2% invece del 2%, secondo l’Agenzia europea.
Il consumo guida il recupero
Una delle maggiori incertezze dell’estate era legata alla realizzazione del corridoio fognario. In definitiva, avrà un effetto limitato sui consumi delle famiglie, che quindi continuano a guidare in gran parte la ripresa. A giugno i francesi hanno approfittato della riapertura dei negozi e dei saldi estivi per fare acquisti. A luglio e agosto, la febbre dello shopping si è un po’ attenuata, ovviamente, ma la spesa è stata in intrattenimento, caffè, hotel o trasporti, e in precedenza tutti i settori erano soggetti a severe restrizioni amministrative. Il costo del carburante, in particolare, è aumentato notevolmente durante l’estate, trainato dalle partenze per ferie. A fine agosto i consumi delle famiglie erano inferiori dell’1,5% rispetto ai livelli pre-crisi.
L’impatto della tessera sanitaria è stato particolarmente sentito per i ristoranti, che avrebbero subito una riduzione della spesa di circa il 10%, secondo i dati sulle transazioni con carta bancaria analizzati dall’Istituto nazionale di statistica. Questo effetto, tuttavia, è ipotizzato “temporaneo”a causa dell’amplificazione della vaccinazione.
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