Recupero in aumento. Secondo la revisione annuale degli audit, nel 2021, la Francia ha ricominciato ad aprire più stabilimenti di quanti ne avesse chiusi.nuova fabbrica (per gli abbonati) Pubblicato mercoledì 1 dicembre. Dopo un anno 2020, che ha visto il numero di chiusure di siti industriali superiore alle aperture, la Francia ha calcolato quest’anno “Più del doppio delle aperture di siti industriali rispetto alla chiusura”, con 53 nuovi stabilimenti industriali quotati tra il 1 gennaio e il 18 novembre, fornisce l’edizione di dicembre della rivista.
I nuovi stabilimenti sono siti produttivi, ma anche piattaforme logistiche e centri di ricerca e sviluppo (R&D), a cui vanno aggiunti 31 ampliamenti e 25 ammodernamenti degli strumenti di produzione presso gli stabilimenti già esistenti. Il piano France Relance lanciato nel 2020 ha distribuito 2,9 miliardi di euro a sostegno dell’industria. La recensione non specifica le dimensioni dei siti, il numero di posti di lavoro, né il volume di produzione creato.
Molti dei nuovi siti appartengono a gruppi consolidati: Ratier-Figeac a Figeac (Lot), Lactalis a Condat-en-Féniers (Cantal), Faurecia a Allenjoie (Doubs). Ma il tessuto sintetico emergente è diverso da quello attuale, osserva la recensione, con la comparsa di siti di startup come Lhyfe o McPhy (idrogeno), Metabolic Explorer e Carbios (chimica verde). La nuova mappa del sito mostra anche gli investimenti esteri in Francia, come il produttore indiano di tubi metallici Electrosteel ad Arles o il gruppo farmaceutico tedesco Merck, che produrrà le buste sterili a Molsheim (Alsazia).
Infine, molti dei nuovi investimenti si concentrano anche su progetti di riciclo ed economia circolare, come il progetto Sources Alma, che ha investito 80 milioni di euro a Saint-Yorre (Allier) per un nuovo sito di riciclaggio di bottiglie di plastica. A Seine Maritime, l’azienda familiare settentrionale Baudelet Environnement ha investito 16 milioni di euro per smantellare i treni nel sito di Grémonville. Per quanto riguarda la chiusura dei cantieri, Usine Nouvelle ne ha 24 elencati, di cui Bridgestone a Béthune (Pas-de-Calais) è il più indicativo con 860 posti di lavoro persi.
“Pochissime fabbriche chiudono raramente” Prende atto della recensione, che comunque conferma “Difficoltà strutturali” Alcuni settori stanno affrontando trasformazioni in atto, la più indicativa delle quali è la subfornitura delle fonderie alle case automobilistiche. Con l’abbandono dei motori termici e la progressiva interruzione dei combustibili fossili per i voli singoli, il cambiamento climatico ha costretto le Fonderie du Poitou Fonte a Ingrandes (Vienne), MBF Aluminium a Cote d’Or, SAM (Jinjiang) ad Aveyron e FVM a fermare la fonderia di alluminio a Villers-la-Montagne (Meurthe-et-Moselle) per lavoro.
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