‘Un vero sfruttamento a fini commerciali’: vietato in Italia il ‘Puppy yoga’ per il benessere dei cuccioli

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‘Un vero sfruttamento a fini commerciali’: vietato in Italia il ‘Puppy yoga’ per il benessere dei cuccioli

Con una nota pubblicata il 29 aprile 2024 sono state vietate in Italia le sessioni di Puppy Yoga che coinvolgono cani.

Una pratica sempre più diffusa in Italia, ma anche in Francia. Le foto delle sessioni di yoga dei cuccioli sono di tendenza sui social media. In una nota emessa il 29 aprile 2024, il ministro della Sanità transalpino ha annunciato il divieto di “puppy yoga” eseguito davanti a cani giovani.

Solo negli animali adulti

Secondo la stampa italiana, citata BFMTVLo stima il Ministero della Salute “Gli interventi assistiti con animali non possono essere eseguiti sui cuccioli, ma solo sugli adulti, come condizione necessaria per tutelarne la salute e il benessere.”.

L’utilizzo dei cuccioli nelle sessioni di yoga rientra nell’ambito del Pet Assisted Intervention (PAI), che consente a queste terapie di migliorare le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive delle persone attraverso gli animali, rivela una nota del ministero. Le autorità regionali italiane ora possono effettuare ispezioni per verificare che il divieto venga rispettato.

“Un successo rapido e inaspettato”

Associazione Italiana Protezione Animali LNDC Protezione degli animali Ha presentato denuncia al tribunale di Milano con l’accusa di maltrattamento sugli animali. Il suo leader lo ha descritto come “puppy yoga”.Il vero sfruttamento a fini commerciali è troppo fragile per essere condotto in questo modo, senza tener conto del benessere e della salute psicofisica degli esseri viventi.”.

“A questa età i cuccioli non devono affrontare viaggi e stress, ma hanno bisogno di stare in un ambiente tranquillo e protetto sotto la guida e la cura della madre”Aggiunge.

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A seguito di questo annuncio, l’associazione ha accolto a “Un successo rapido e inaspettato” Si disse “Molto soddisfatto di questa decisione”. “Chiediamo a tutti i cittadini di denunciare alle forze di polizia e alle autorità sanitarie locali questi atti di sfruttamento e abuso degli animali per puro tornaconto economico”.lei chiama.

In Francia la Fondazione Brigitte Bardot ha condannato la pratica”incentivando quindi l’acquisto frettoloso di cuccioli riproduttori e incoraggiandone l’abbandono”.

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