L’Italia potrebbe usare il suo potere di veto per bloccare l’adozione delle nuove regole di bilancio dell’Unione Europea (UE) se l’esito dei negoziati tra i paesi del gruppo non soddisferà le sue richieste, ha detto mercoledì il presidente del Consiglio.
Il Patto di stabilità e crescita dell’UE è stato sospeso dal 2020 a causa della crisi sanitaria COVID-19, ma si prevede che sarà ripristinato in una versione aggiornata nel gennaio 2024. L’Italia sta spingendo affinché le nuove regole siano più indulgenti di fronte alle richieste di austerità fiscale da parte di altri membri del blocco.
“Non escludo nessuna opzione, penso che dobbiamo valutare cosa è meglio per l’Italia”, ha detto mercoledì Giorgia Meloni al Senato, in un discorso in vista del vertice dei leader Ue previsto per oggi. Giovedì. e venerdì a Bruxelles.
Reuters ha riferito la scorsa settimana che Roma era pronta a bloccare qualsiasi norma punitiva sulla sua economia e non avrebbe approvato la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Senza un accordo soddisfacente sul patto di stabilità.
“Se non si troverà una soluzione, se non si raggiungerà un accordo, torneremo ai parametri precedenti”, ha detto Giorgia Meloni, che farà di tutto per favorire un buon accordo nei prossimi colloqui con i suoi omologhi europei.
Attualmente, le regole del Patto di stabilità e crescita limitano il deficit di bilancio degli Stati membri al 3% del PIL e il debito pubblico al 60% e prevedono misure disciplinari per coloro che non riducono i propri surplus abbastanza rapidamente, ma molti governi europei stanno andando . Oltre questi limiti.
La riforma attualmente in discussione mira ad allentare gli attuali requisiti in termini di consolidamento fiscale fornendo percorsi di riduzione del debito su misura per ciascun paese, distribuiti su un periodo da quattro a sette anni, e incentivi per gli investimenti.
La Germania, la più grande economia dell’UE, ha chiesto ai paesi fortemente indebitati come l’Italia di ridurre il proprio debito di almeno l’1% del PIL ogni anno.
Roma a settembre ha alzato il suo obiettivo di deficit al 4,3% del Pil per il 2024, rispetto al 3,7% precedente, e ha dichiarato che non tornerà al tetto del 3% fino al 2026, senza alcuna riduzione del debito nello stesso periodo.
(Segnalazione di Angelo Amante e Giuseppe Fonte, scrittura di Giselda Vagnoni, versione francese di Diana Mandia, montaggio di Blandine Hénault)
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