Su Marte dal 2018, la sonda InSight ha raccolto prove di tracce di acqua liquida sul Pianeta Rosso! Questo è quanto sostiene uno studio di cui sono coautori Matthias Moersfeld dello Scripps Institution of Oceanography e Michael Manga dell’Università della California, Berkeley. Pubblicato lunedì sulla rivista Atti dell’Accademia Nazionale delle ScienzeQuesto articolo si basa su dati sismici registrati per un periodo di quattro anni.
Studiando i tremori causati dai terremoti marziani e analizzando materiali e sostanze del sottosuolo, sono stati in grado di determinare la presenza di tracce di acqua liquida sotto la superficie di Marte. Il che conferma che il Pianeta Rosso ospitava laghi, fiumi e oceani più di tre miliardi di anni fa.
Vita microbica sepolta?
“Sulla Terra sappiamo che quando ci sono abbastanza umidità e fonti di energia, la vita microbica può esistere molto in profondità sotto la superficie”. Atterraggio di Fashan Wrightdello Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California, a San Diego, è uno degli autori dello studio. “Se queste spiegazioni sono corrette, gli ingredienti necessari per la vita come la conosciamo potrebbero esistere anche sotto la superficie di Marte”.
Più specificamente, questo studio stima che i dati raccolti dalla sonda dimostreranno l’esistenza di grandi serbatoi di acqua liquida, situati in fessure a una profondità compresa tra 11,5 e 20 chilometri sotto la superficie. “Sulla Terra, le acque sotterranee sono filtrate dalla superficie fino alle profondità dell’interno della Terra”.per Fachan Wright. “Crediamo che un processo simile possa essersi verificato su Marte, quando la crosta superiore era molto più calda di quanto lo sia oggi”.
L’acqua su Marte potrebbe riempire l’oceano sulla Terra
Quest’ultimo determina che se il sito di InSight a Elysium Planitia, vicino all’equatore di Marte, rappresentasse il resto del Pianeta Rosso, ci sarebbero abbastanza acque sotterranee da riempire il nostro oceano a una profondità compresa tra 1 e 2 chilometri!
Come sulla Terra, è impossibile perforare a questa profondità per ottenere prove conclusive, ma gli scienziati ritengono che i dati sismici siano sufficienti per comprendere “Il ciclo dell’acqua marziano, determinando il destino delle antiche acque superficiali, cercando forme di vita passate o presenti e valutando le risorse disponibili per le missioni future”.