Jeremiah a terra, Philipsen sulla sua nuvola. Questa sedicesima tappa non sarà ricordata. Si è svolta nel treno del Senato, senza attaccante fino a metà percorso, e oggi ha permesso almeno al gruppo di ritrovare le forze. Il corteo rinfrescante e teso non ha evitato il traffico intenso nelle vie urbane per il finale a Nîmes. Dopo essere caduto contro gli ostacoli, Binyam Girmay (Intermarche-Wanti) ha perso la tappa e ha perso punti importanti a favore della maglia verde. Tutto va bene per Jasper Philipsen (Alpesen-Deseuinink), il vincitore indiscusso, per la terza volta in questa 111a edizione, davanti a Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious) secondo, e Alexander Christoph (Uno-X Mobility) terzo.
Nel complesso non ci sono cambiamenti da segnalare. Tadej Pogacar (EAU – UAE) ha avuto una giornata tranquilla.
Poche motivazioni e una fase chiusa
Cosa ricordi di martedì 16 luglio? poche cose. Dopo un fine settimana ad alta intensità energetica nei Pirenei, il gruppo ha avuto un secondo giorno di riposo, dopo quello trascorso lunedì a Grocien. Determinato a trascorrere una giornata tonificante, il gruppo non ha alzato il minimo ciglio mentre Stephane Kung (Groupama-FDJ) e Sandy Dujardin (Total Energy) hanno guadagnato alcuni metri. Ma, da soli e in un caldo estremo (fino a 35 gradi Celsius), i due non hanno ritenuto opportuno insistere. Così la lenta processione del gruppo è continuata fino a quando Brian Coquard (Cofidis) ha vinto la gara intermedia, a 92 miglia dalla meta.
Nel frattempo, Thomas Gachinard (Total Energies), l’ultimo rivelatore del campionato francese (terzo nella corsa su strada), ha preso parte ad un raid sotto il sole davanti, spazzato e rafficato dal Maestrale. Quest’ultima, infatti, non era sufficiente a provocare fratture. Le varie formazioni hanno svolto prevalentemente ruoli difensivi, in attesa dell’iniziativa. Alla fine non ce n’era affatto.
Una differenza di oltre 32 punti: il rilancio della maglia verde per Geremia
Verso la fine, il ritmo che fino a quel momento era stato calmo è diventato gradualmente indisciplinato. La rete di rotatorie e tornanti di Nîmes ha aumentato la tensione, spingendo la maglia verde verso le barriere a 1,5 chilometri dalla porta. Le sfortune di Jermain hanno rallegrato Philipsen, che negli ultimi metri è stato guidato perfettamente dai suoi compagni di squadra, compreso l’inevitabile pesce di prova Mathieu van der Poel.
Il belga ha concluso l’opera in grande stile, ottenendo la terza vittoria netta in questa 111esima edizione (la nona della sua carriera nel Tour), riportandosi a 32 punti da Jermay nella classifica a punti. Questo potrebbe essere stato l’ultimo arrivo promesso di cosce grandi. Mercoledì il palco dovrebbe sorridere per gli scalatori avventurosi. Tra i big la giornata è stata tranquilla, come Pogacar che negli ultimi dieci chilometri non ha incontrato un granello, rimanendo nascosto in mezzo al gruppo.
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