I dipendenti raramente comprendono l’importanza della Solidarietà o il prezzo o il costo della Previdenza Sociale.
A sinistra, ci piace parlare di salari “differiti”. È una grande invenzione semantica parlare di oneri sociali che indubbiamente incidono sul livello dei salari, ed è un livello di oneri e trattenute su cui è importante interrogarsi.
Il servizio reso vale i soldi ricevuti, tassati ogni mese su chi lavora sempre meno…
Prendiamo uno stipendio netto di 2.500 euro tasse escluse. Non è un vero reddito miliardario e chiediamo al sito Urssaf di fornirci una simulazione.
2.500 € netti al lordo delle imposte sono 2.300 € in tasca dopo la trattenuta alla fonte.
Il tuo datore di lavoro pagherà € 4.320, o € 2.020 in più di quanto ricevi.
Per un dipendente che guadagna 2.500 euro, lo stipendio “differito” è di 2.020 euro al mese.
Si tratta di 24.240 euro all’anno.
Ovvero 969.600 euro in 40 anni lavorati a quel prezzo.
Quindi la domanda merita di essere posta quando vediamo in gioco le ingenti somme di denaro che ci vengono sottratte.
Sì, i contributi sociali dovrebbero essere discutibili!
Parliamo di quasi un milione di euro nell’arco della vita dell’impresa.
Le persone, i cittadini, devono capire che il dipendente, il lavoratore portano al capo (male) tanto quanto portano allo Stato (necessariamente piacevole).
Tuttavia, dobbiamo chiederci e porre la domanda.
Stiamo ottenendo il valore dei nostri soldi?
Hai per il milione di euro che contribuirai per tutta la vita?
In effetti, siete tutti milionari, è solo lo stato che ha preso i vostri soldi!
Quindi chi ne approfitta di più?
Amministratore ?
O lo stato?
Domanda sacra vero?
Carlo Snat
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