La realtà di giugno non è più la realtà di ottobre. Ancora più sorprendentemente, il 50° minuto non era più nemmeno l’80° minuto. È una questione di personale e di orgoglio. Hanno anche talento, ovviamente. Le deboli giustificazioni dell’allenatore (“Siamo stati 3-1 in 80 contro la Svizzera‘, annunciato su L’Equipe in merito al suo ritorno mediatico) e l’idea che l’euro sia stato solo un incidente ha oggi molto più significato.
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Quando sei al lavoro è davvero spaventoso
Da Torino a Milano si è diffusa l’impressione che i Blues possano fare quello che vogliono quando vogliono. Ti ho visto sconfitto Sono venuti, hanno visto, hanno aperto. Belgio e Spagna pensavano di averli distrutti. Ma quando Pogba e i suoi compagni decisero di alzarsi, nessuno resistette loro. Basta leggere i titoli dei giornali italiani stupiti di quello che è successo davanti ai suoi occhi. “Quando sei al lavoro è davvero spaventoso“,”La squadra dei fenomeni‘Possiamo leggere lunedì nella European Champions Press?’fenomeno“Era anche la parola più usata dai nostri colleghi spagnoli nelle corsie di San Siro e non sempre era rivolta a Gavi.
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Se questa ricetta per la rinascita dovesse essere definita, si potrebbe riassumere in tre parole: talento, orgoglio e carattere. Questa squadra ha cambiato carattere sotto l’influenza del ritorno di Karim Benzema, del ritiro di Blaise Matuidi, dell’assenza di N’Golo Kante e dell’esclusione di Olivier Giroud. Non ha più il controllo perché è stata in grado di affrontare il Belgio nelle semifinali della Coppa del Mondo 2018. Ecco perché ha sofferto così tanto questa settimana. Ma l’ingegnosità delle sue incisioni è più che mai sufficiente per tirarsi fuori dai guai.
Raramente vediamo una squadra francese così devastante
Tanto più che ha trovato un sistema che mette in risalto i suoi punti di forza (talento offensivo) anche se non mitiga le sue debolezze (difesa ancora fragile). Questa doppia etichetta ha anche permesso di evidenziare nuove opzioni, giovani con un potenziale molto alto che finalmente costituiscono un appeal affidabile per i campioni di Russia (Théo Hernandez, Aurélien Tchouaméni o anche Jules Koundé, nelle sue scarpe da ginnastica ben affilate).
Aurélien Tchouameni (Francia) dopo aver battuto il Belgio
Credito: Getty Images
il loro nemico? Comfort
C’è ancora un nemico astuto, che è costato l’euro e non è ancora scomparso alla vista. La squadra francese non ama riposare. Deve essere spinto a risvegliare l’entusiasmo degli eroi che lo compongono. Questo è stato il caso di Ungheria, Portogallo, Svizzera, Bosnia e Ucraina, e ancora più caricaturale nei confronti dei belgi e degli spagnoli. Sette volte, nelle ultime otto partite, ha ceduto il primo gol. In sostanza, nelle partite importanti, solo una volta è riuscita ad abbassare la guardia. Al termine di una partita che sembrava piegata 3-1 contro la Svizzera. Il resto lo sappiamo.
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