Ogni giorno il Club dei Corrispondenti racconta come viene interpretato lo stesso fatto di attualità in due Paesi.
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Il governo francese ha autorizzato i comuni a fatturare un extra per le seconde case a partire dal 1° gennaio 2024. La mossa mira a frenare la crisi immobiliare in cui il numero di annunci sta diminuendo. Anche i nostri vicini conoscono la situazione.
In Inghilterra i crediti sono molto più alti. La colpa è dell’aumento dell’inflazione che, anche se sembra essere stata un po’ meglio controllata, è salita all’11,1%, leggermente inferiore rispetto a un anno fa. Per contrastare questa impennata, la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse 14 volte di seguito. Come conseguenza diretta di ciò, i tassi dei prestiti personali sono in aumento. In queste condizioni, gli acquirenti sono rari e i venditori devono abbassare i prezzi degli immobili per compensare.
La struttura dei mutui immobiliari non aiuta la situazione. I prestiti nel Regno Unito passano dal tasso fisso al tasso variabile dopo alcuni anni. Ciò significa che alcuni proprietari si ritrovano improvvisamente con rimborsi mensili più elevati. Alcuni proprietari che sono bloccati nella stasi stanno mettendo in vendita le loro case. In questo ambiente, lo venderanno a buon mercato.
In Italia gli studenti sono le prime vittime della crisi
All’inizio dell’anno la penisola italiana è stata scossa da un movimento di protesta senza precedenti. Da Milano a Roma passando per Firenze, Bologna o Palermo, gli studenti hanno montato delle tende davanti alle università per protestare contro l’aumento degli affitti. Quasi il 70% degli studenti universitari in Italia vive con i genitori, contro una media europea del 17% nella maggior parte delle principali città.
Il turismo sottolinea la crisi degli affitti e lo spopolamento dei grandi centri urbani del Paese. Il sindaco di Firenze, che guida la rivolta dei sindaci italiani contro Airbnb, chiede dal 2010 misure ambiziose per frenare il turismo di massa.
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