L’intelligenza artificiale è ovunque, tranne che in Apple. Almeno questo è ciò che suggerisce l’ultima presentazione del Pixel 9 da parte di Google. Rispetto alla potenza del Gemini, l’intelligenza di Apple impallidisce.
Nella frenetica corsa all’intelligenza artificiale, Apple sembra aver mancato la partenza. Mentre Google mostra una maestria impressionante con Gemini, Apple fatica a recuperare il ritardo.
Il risveglio tardivo di Apple
Ricorda, 13 anni fa, Siri ha rivoluzionato le nostre interazioni con i nostri smartphone. Apple era allora in prima linea nell’innovazione. Ma ora sembra che il colosso di Cupertino si sia adagiato sugli allori. Oggi, l’anteprima di Google del Pixel 9 ha evidenziato un ritardo che preoccupa i fan di Apple.
Il primo segno di questa discrepanza: la compatibilità molto limitata dell’intelligenza di Apple. Al momento possono beneficiarne solo iPhone 15 Pro e Pro Max. Google, d’altro canto, sfrutta Gemini al massimo delle sue potenzialità, anche sui modelli più vecchi.
Parliamo un po’, parliamo bene. Gemelli è la star dello spettacolo di Google. Questa IA fa tutto, o quasi. Modifica rapida delle foto, ricerca visiva istantanea, indicizzazione degli screenshot…
Ma il pezzo forte dello spettacolo è l’assistente vocale Gemini. I giornalisti che l’hanno vissuta sono rimasti senza parole. Nel frattempo Siri continua a chiacchierare per dirci che tempo fa.
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Il nocciolo della questione: i dati
Forse ti starai chiedendo come Google è riuscita a ottenere un simile vantaggio? La risposta è in una parola: dati. Grazie al suo motore di ricerca, Google ha accesso a un’enorme quantità di informazioni.
Mark Gorman è un giornalista di BloombergNon padroneggiare le parole. Secondo lui, Apple era in ritardo di diversi anni. E non sarai in grado di recuperare domani. Non sappiamo nemmeno se l’Apple Intelligence presentato alla WWDC arriverà con iOS 18.
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Tutto perduto quindi per Apple? Non così in fretta! L’azienda di Cupertino non ha detto la sua ultima parola. Sta lavorando duramente per recuperare il ritardo. Ma ciò potrebbe avere conseguenze interne. John Giannandrea, responsabile dell’intelligenza artificiale di Apple dal 2018, potrebbe pagare il prezzo di questo ritardo.
Sembra che Craig Federighi, il software man di Apple, abbia preso in mano la situazione. A quanto pare, ha fatto una scoperta mentre testava il Copilot di Microsoft.
Alla fine saranno gli utenti a decidere. Gli iPhone 16 arriveranno presto, e vedremo se l’assenza di un’intelligenza artificiale avanzata come quella dei Gemini sarà un deterrente per gli acquirenti.
Tuttavia, non seppelliamo Apple troppo in fretta. L’azienda è spesso riuscita a riprendersi e a innovarsi quando meno ce lo aspettiamo. Forse il suo approccio più cauto alla fine darà i suoi frutti. Dopotutto non è sempre il coniglio a vincere la gara, giusto?
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