venerdì, Novembre 22, 2024

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici (INSEE), l’imposta sulla proprietà colpisce soprattutto i proprietari modesti

L’istituto spiega che “le famiglie con il maggior patrimonio immobiliare pagano tasse immobiliari relativamente meno rispetto alle famiglie con la minore ricchezza”.

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Case a Montpellier (Hérault), scattate il 21 gennaio 2014. Illustrazione.  (Laurent Ribel/BIOSPHOTO/AFP)

Imposta sulla proprietà, fonte di disuguaglianza? Spiega che questa tassa pagata dalle famiglie proprietarie delle loro case pone un fardello relativamente pesante sulle famiglie più povere Studio INSEE Pubblicato lunedì 18 dicembre. Le tasse sulla proprietà sugli edifici (comprese quelle pagate dai proprietari e dalle imprese sociali) hanno fruttato 29 miliardi di euro alle autorità locali nel 2022.

Sebbene la distribuzione di questa tassa non sia ancora nota, una nuova norma creata dall’Istituto nazionale di statistica e studi economici lo consente. “Per fare luce su questa questione”Lo studio indica che i dati attualmente disponibili risalgono al 2017. In quell’anno, 17 milioni di famiglie soggette all’imposta sugli immobili hanno pagato 19,2 miliardi di euro, ovvero una media di 660 euro per abitazione e 1.100 euro per famiglia imponibile. Il 42% delle famiglie non è soggetto all’imposta sulla proprietà perché non è proprietario. Ciò rappresenta in media lo 0,34% del patrimonio immobiliare totale delle famiglie reali nel 2017.

Imposta progressiva… nei confronti di tutte le famiglie

ma questo “tasso apparente” Esso diminuisce all’aumentare del patrimonio immobiliare complessivo delle famiglie: supera quindi lo 0,5% per le famiglie con minor patrimonio immobiliare, e raggiunge circa lo 0,4% per le famiglie tra il 60 e il 90%, per poi scendere allo 0,22% per la fascia dell’1% famiglie. Famiglie con il patrimonio immobiliare più elevato.

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L’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici conferma che questo calo si spiega innanzitutto con il fatto che le famiglie con un elevato patrimonio immobiliare spesso possiedono case. “Quelli il cui valore locativo catastale è basso rispetto al loro valore di mercato”.Fino a “Oquato”Come le vecchie abitazioni situate nei principali centri urbani.

L’imposta sulla proprietà rappresenta in definitiva il 2,5% del reddito disponibile per tre quarti delle famiglie occupate dai proprietari, ma anche in questo caso, il 20% dei proprietari con il reddito più basso vi destina più del 4% del proprio reddito disponibile, rispetto all’1,6% per le famiglie di proprietà. 1% più ricco . Se l’imposta sulla proprietà viene riportata per tutte le famiglie, comprese quelle non proprietarie, diventa comunque progressiva, con il 10% delle famiglie più ricche che paga il 27% del totale e il 10% delle famiglie con il patrimonio immobiliare più elevato che paga il 37%.

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