Per rilevare la malattia di Alzheimer non esiste un test rapido. La diagnosi viene spesso fatta tardi, dopo una valutazione completa delle capacità cognitive. Ma i ricercatori hanno identificato biomarcatori che potrebbero aprire la strada a futuri esami del sangue.
Oggi la diagnosi della malattia di Alzheimer si basa su tutta una serie di test ed esami: valutazione neuropsicologica, risonanza magnetica, esame neurologico, puntura lombare, ecc.
buoni risultati
Pertanto, i ricercatori stanno attualmente lavorando per identificare nuovi biomarcatori al fine di sviluppare tecniche meno invasive e più facili da eseguire. È il caso degli scienziati dell'ospedale Sant Pau di Barcellona, particolarmente interessati a un tipo specifico di proteina tau, la P-tau217, già utilizzata come biomarcatore della malattia di Alzheimer nel liquido cerebrospinale. Pertanto, il team ha deciso di studiare l’utilità di questo biomarcatore nel plasma sanguigno.
Analizzando i dati di 787 pazienti di tre gruppi di controllo (uno in Canada, uno negli Stati Uniti e uno in Spagna), i ricercatori hanno notato che questa tecnica era efficace con una precisione superiore al 90% nel rilevare la presenza del morbo di Alzheimer. . I risultati hanno mostrato che il biomarcatore P-tau217 fornisce un’accuratezza simile ai biomarcatori del liquido cerebrospinale. Si tratta quindi di un’alternativa più accessibile e meno invasiva per la diagnosi precoce – e quindi il trattamento – della demenza.
Del dottor Daniel Alcolea dell'Ospedale Sant PauDottDi tutti i biomarcatori attualmente studiati per diagnosticare la malattia di Alzheimer, questi indicatori hanno mostrato i risultati migliori“.
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