Pensi che il deja vu sia stato il fenomeno più strano che il nostro cervello possa produrre? Scopri “deja-rêvé”, un mistero ancora più accattivante che la scienza sta cercando di svelare.
La nascita del concetto di “già sognato”
Quando si parla di fenomeni neurologici interessanti, spesso viene in mente il deja vu. Tuttavia, esiste un altro concetto più ambiguo: “già sognato”. Nel 2018, i neuroscienziati hanno iniziato a studiare questo fenomeno inspiegabile, che hanno soprannominato “déjà-rêvé”. Se “déjà-vu” si riferisce alla sensazione di rivivere un evento già vissuto, “déjà-rêvé” è piuttosto legato all’impressione che sogno durante il nostro stato di veglia.
Nuove prospettive per comprendere il cervello
Sebbene raro, sperimentare “déjà-rêvé” è più comune nelle persone con epilessia. Questo fenomeno, sebbene associato al “déjà-vu”, presenta molte sfumature che vale la pena esplorare. In effetti, lo studio del “déjà-rêvé” potrebbe aprire nuovi orizzonti per comprendere meglio il funzionamento del cervello umano.
Studio pionieristico su “Deja Riffe”
Nella ricerca pubblicata sulla rivista Stimolazione cerebraleScienziati dell’Ospedale universitario di Tolosa, del Centro di ricerca sul cervello e la cognizione (CNRS) e dell’Università di Nancy hanno lavorato insieme per creare una classificazione dei diversi tipi di “déjà-rêvé”. Questo passaggio è necessario per analizzare e comprendere meglio questo affascinante fenomeno.
Deja sognare ed epilessia
I ricercatori hanno studiato 42 partecipanti con epilessia, nei quali le convulsioni hanno innescato sentimenti di “già sognato”. Questi pazienti sono stati sottoposti a stimolazione elettrica del cervello in diverse aree della regione temporale interna del cervello. I dati raccolti durante questo studio hanno permesso di stabilire un legame tra il “sognare realmente” e le neuroscienze dei soggetti coinvolti.
Secondo i ricercatori, i pazienti di solito erano in grado di determinare che le immagini che gli venivano in mente durante questi episodi provenivano da sogni che avevano fatto due o tre giorni prima. Inoltre, molti possono descrivere specifici elementi narrativi dei loro sogni. Gli scienziati suggeriscono che i sogni siano un’esperienza sensoriale allucinatoria con una struttura narrativa. Pertanto, i pazienti possono rivivere parti di questi sogni mentre sono svegli.
Distinguere tra “déjà-rêvé” e “déjà-vu”
Altri pazienti rientrano nella categoria dei “ricordi”, i cui ricordi onirici contengono pochi dettagli, o addirittura uno “stato onirico” vicino al “déjà-vu”. Queste persone si trovano in uno stato di sogno di contenuto mentale indefinito. Per ora, i ricercatori ritengono che “déjà-rêvé” sia stato confuso con “déjà-vu”. Tuttavia, quest’ultimo è “privo di contenuto mentale” ed è visto invece come un senso di familiarità che non si traduce in immagini nella testa.
Insomma, il “déjà-rêvé” è un interessante fenomeno neurologico che, sebbene correlato al “déjà-vu”, ha le sue caratteristiche. La continua ricerca su questo mistero della scienza può portare a una migliore comprensione di come funziona il cervello umano e all’esplorazione di nuovi modi per aiutare le persone con epilessia o altri disturbi neurologici.
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