In Francia, i prezzi dell’elettricità sono diventati oggetto di accese discussioni e informazioni contraddittorie. La Commissione per la regolamentazione dell’energia (CRE) ha annunciato che, secondo il seguente calcolo teorico dell’elettricità, è possibile aspettarsi un aumento dei prezzi di circa il 10-20% all’inizio del 2024. Da parte sua, Bruno Le Maire, ministro dell’Economia, ha detto che se fosse attuato un aumento, non sarebbe compreso tra il 10 e il 20%, come abbiamo accennato, e addirittura fino al 10%. Al massimo.
L’argomento è quindi controverso e mette in luce la differenza di visioni tra gli stakeholder energetici in Francia. Questa controversia si è trasformata in una disputa tra il governo e l’EDF. Infatti, secondo diversi media, l’amministratore delegato di EDF ha attaccato il Ministero dell’Energia durante una riunione del consiglio.
La controversia tra le due parti riguarda i prezzi dell’energia elettrica. Si tratta di un confronto tra la logica commerciale dell’azienda e il governo, che si trova nella posizione di dover scegliere tra il suo desiderio politico di fissare prezzi al consumo bassi e il suo desiderio finanziario di correggere i conti di EDF. Va detto che EDF è un’azienda pubblica che risponde alla volontà politica del governo prima che alla volontà del suo consiglio di amministrazione, che esiste solo per attuare le direttive dell’esecutivo.
Elizabeth Bourne richiede il prezzo medio dell’elettricità da EDF Al livello più basso possibile »
In questo contesto, il 22 settembre, il primo ministro Elizabeth Bourne ha dato una scadenza di due settimane Al CEO di EDF, Luc Reymont, Ritornare al governo con una proposta per una tariffa accettabile. Il giorno precedente, il Primo Ministro e i quattro ministri interessati (Bruno Le Maire, Agnès Pannier-Ronacher, Roland Lescure, Laurence Beaune) avevano deciso la posizione dell’Esecutivo su questo tema complesso quanto infiammabile della futura organizzazione del Banca. Elettricità nucleare.
Quindi, Elizabeth Bourne ha preso la decisione di dire a EDF che era lei la responsabile e che la società avrebbe dovuto seguire le istruzioni del CEO. L’azienda dovrebbe sfruttare queste due settimane di ritardo per assumere Prezzo medio più basso possibile », secondo la formulazione di una fonte vicina al potere esecutivo, come indicato dal quotidiano Le Figaro. Quindi il CEO di EDF Luc Reymont si ritrova in una posizione scomoda un anno dopo la sua nomina. La situazione dell’azienda interessa poco al governo, che non vuole rischiare una crisi sociale in caso di un aumento significativo dei prezzi dell’elettricità. L’EDF è quindi tenuto a soddisfare le aspettative dell’esecutivo.