Scienze. Il paleontologo svedese Svante Pääbo vince il Premio Nobel per la Medicina

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Scienze.  Il paleontologo svedese Svante Pääbo vince il Premio Nobel per la Medicina

La stagione dei Nobel 2022 è iniziata: il primo di loro, il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia, è stato assegnato lunedì allo svedese Svante Papu, 67 anni, per aver sequenziato il genoma di Neanderthal e le basi della paleobiologia. L’Assemblea del Nobel lo ha assegnato al Karolinska Institutet di Stoccolma.

“Rivelando le differenze genetiche che distinguono tutti gli esseri umani viventi dagli esseri umani estinti, le sue scoperte hanno fornito la base per esplorare ciò che ci rende umani come esseri unici”, ha affermato la giuria.

Nella sua decisione, il Comitato per il Nobel ha aggiunto che “le differenze genetiche tra l’Homo sapiens ei nostri parenti più stretti ora estinti non erano note fino a quando non sono state identificate attraverso il lavoro di Papo”.

Suo padre ha vinto un premio 40 anni fa

Svante Pääbo scoprì che il trasferimento genico avveniva tra gli ominidi ormai estinti e l’Homo sapiens. Questo antico flusso genico negli esseri umani moderni ha un effetto fisiologico, ad esempio influenzando il modo in cui il nostro sistema immunitario risponde alle infezioni.

Anche suo padre, Sune Bergström, ricevette il Premio Nobel per la Medicina esattamente 40 anni fa, nel 1982.

Venerdì verrà assegnato il Premio Nobel per la Pace

L’annuncio dei Premi Nobel 2022 si estenderà su una settimana: dopo la medicina, seguirà martedì la fisica, mercoledì la chimica, poi i due premi più attesi: giovedì Letteratura e venerdì Pace, l’unico premio indetto a Oslo, contro il scenario della guerra in Ucraina. Non c’è stato alcun conflitto interstatale dalla seconda guerra mondiale vicino a Oslo.

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L’economia, che è stata creata di recente, chiuderà in cambio del 2022 lunedì prossimo.

Il premio Nobel per la medicina: i 10 vincitori del passato

2021: David Julius e Ardem Patapoutian (USA) per le loro scoperte su come il sistema nervoso trasmette la temperatura e il tatto.
– 2020: Michael Hutton (Gran Bretagna), Harvey J. Alter e Charles M. Rice (USA) per il loro ruolo nella scoperta del virus responsabile dell’epatite C.
– 2019: William Kaelin e Greg Semenza (Stati Uniti) e Peter Ratcliffe (Gran Bretagna) per il loro lavoro sull’adattamento delle cellule ai diversi livelli di ossigeno nel corpo, aprendo prospettive nel trattamento del cancro e dell’anemia.
– 2018: James P. Allison (USA) e Tasuko Honjo (Giappone) per la loro ricerca sull’immunoterapia che si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento dei tumori maligni.
– 2017: Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young (USA), che hanno decifrato i complessi meccanismi dell’orologio circadiano.
– 2016: Yoshinori Ohsumi (Giappone) per il suo lavoro sull’autofagia, un processo mediante il quale le nostre cellule digeriscono i propri prodotti di scarto che, se malfunzionanti, causano il morbo di Parkinson o il diabete.
– 2015: William Campbell (Irlanda/USA), Satoshi Omura (Giappone) e Tu Youyou (Cina) per le loro scoperte nella cura delle infezioni parassitarie e della malaria.
– 2014: John O’Keefe (Gran Bretagna/USA), May-Britt e Edvard Moser (Norvegia), per la loro ricerca sul “GPS interno” del cervello, che può portare a progressi nella conoscenza del morbo di Alzheimer.
– 2013: James Rothman, Randy Schekman e Thomas Sudhoff (Stati Uniti), per le loro scoperte nel trasporto intracellulare, che migliorano la comprensione di malattie come il diabete.
2012: Shinya Yamanaka (Giappone) e John Gordon (Gran Bretagna), per il loro lavoro in contrasto con le cellule staminali, che permette di formare tutti i tipi di tessuti del corpo umano.

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