Sono innovatori, scienziati o persino artisti e stanno cercando di riconquistare il potere in aree che sono state a lungo riservate agli uomini. Titio Lecoq, scrittrice e saggista, Alexandra Palt, amministratore delegato della responsabilità sociale e ambientale e della Fondazione L’Oréal e Marie Cheras, dottoranda, parlano del ruolo di queste donne, in un mondo creato da e per gli uomini. video.
“Più soldi nella professione, più divento mascolino”
Autrice di I grandi dimenticati, Perché la storia cancella le donne (2021, edizioni L’Iconoclaste) e saggista Tetto Lecoc, Ritorna sul nesso tra la distribuzione delle donne nelle professioni e la questione del denaro: “Nell’informatica come nel cinema, all’inizio c’erano molte donne, purché non portasse denaro. Da quando si è trattato di un sacco di soldi, questi settori sono diventati massicciamente maschili. Un pensiero confermato da Alexandra Balt, Direttore Generale per la Responsabilità Sociale e Ambientale e Direttore Generale della Fondazione L’Oréal: “È interessante tornare alle origini. informatica Era una professione femminile perché sottovalutata, prima che capissimo che era il futuro”.
Le donne sono invisibili nella storia e nella scienza
chiesero le tre donne L’obiettività della storia, che ha da tempo messo da parte i personaggi femminili. Il 19Decimo Il secolo è un secolo particolarmente misogino, che riscriverà la storia della Francia”, si lamenta Tito Lecoq, prima di ricordare che il primo autore era un autore. “Nessuno lo dice. Il nostro testo letterario più antico è una donna che lo ha scritto in prima persona.” La scomparsa ha distorto la memoria collettiva. “Identità…
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