Scienza a vela: Blue Observer ha cessato le sue attività

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Scienza a vela: Blue Observer ha cessato le sue attività

Blue Observer ha fornito servizi oceanografici dalla sua barca a vela in alluminio, lunga più di 25 metri.

Blue Observer, che forniva servizi oceanografici tramite la sua barca a vela Iris, è stata liquidata giovedì 9 aprile davanti al tribunale commerciale di Brest. “Purtroppo, nonostante gli sforzi compiuti, le risorse finanziarie non erano equilibrate, il che ha ostacolato lo sviluppo dello scafo, nonché il completamento dei lavori necessari sulla barca a vela Iris”, si rammarica la società Blue Observer, che non ha più dipendenti da aprile 2023, in un comunicato stampa. “A causa della mancanza di visione e del numero insufficiente di campagne programmate, è stata presa la decisione di terminare l’attività all’inizio del 2024, durante l’assemblea generale.”

Blue Observer è stata fondata nel febbraio 2021 a Brest per fornire servizi oceanografici a scienziati e industriali. Ha acquisito Adrien, ribattezzata Iris, una barca a vela lunga 25,7 metri e larga 5,4 metri con la quale lo skipper Jean-Luc van den Heede ha battuto il record mondiale di circumnavigazione nel 2004. A testa in giù (contro vento, da est a ovest). In 122 giorni, 14 ore e 49 secondi. L’obiettivo era quello di fornire una soluzione economica, flessibile e a basso inquinamento. Nel 2021 e nel 2022, una squadra riunita attorno a Eric Devert, un ex pilota d'altura, ha schierato circa un centinaio di boe Argo nell'arco di diversi mesi durante una campagna di 17.000 miglia nell'Atlantico settentrionale e meridionale.

Al suo ritorno nel marzo 2022, Blue Observer ha preparato una seconda missione di 18 mesi, riunendo marinai e scienziati provenienti da tutta l’Africa. Doveva portare le barche a vela alla Riunione come base per l'espansione nella regione. “Blue Observer ha costruito il suo sviluppo su diversi pilastri per diversificare i suoi flussi di reddito: campagne scientifiche per laboratori privati ​​e pubblici, sponsorizzazioni per collegare un approccio CSR a missioni esplorative”, nota l’azienda, che ringrazia Aludium e Jupiter Aluminium per “averla accompagnata”. Ma questo alla fine non è bastato per imporre questo modello.

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© Articolo della redazione di Mer et Marine. È vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore/i.

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