“Al di là dell’armistizio che ha segnato la fine della guerra, gli atti simbolici, rendiamo omaggio ai nostri soldati morti per la Francia e l’Italia durante la prima guerra mondiale. Senza il loro coraggio, la loro rinuncia e il loro sacrificio, non possiamo chiamarli Fratelli. in armi, sono fratelli, la loro madre comune Francia e Italia, sempre Dobbiamo pensare alla nostra storia, a chi l’ha fatta, a chi dobbiamo continuare ad onorare.” Queste le prime parole di Michele Fruloni, presidente dell’Associazione Nazionale Soldati e Veterani Italiani, durante le cerimonie di armistizio in Italia il 4 novembre 1918 e in Francia l’11 novembre 1918. Riunendosi come ogni anno, i membri e i sostenitori di questa associazione hanno reso omaggio e omaggio a tutti i loro compagni.
Il Presidente ha inoltre osservato: “Oggi, se Francia, Italia e Germania conoscono i loro valori comuni, dovrebbero ispirare tutti noi: il rispetto della dignità umana, della fede e della libertà di espressione, che non è uguale ovunque in altri Paesi. La protezione di questi valori e l’unità di Francia e Italia È nelle nostre mani proteggere il nostro futuro essendo bambini e pensando a un’altra famosa firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.Il signor Frulloni non ha mancato di salutare gli insegnanti e gli operatori educativi che creare cittadini liberi per una società migliore. “Troviamo questa strada di fraternità! Qui a Saint-Alban, prendiamo la decisione attraverso la nostra attuale generazione di essere costruttori di pace. Andiamone orgogliosi. Ce lo meritiamo”, ha concluso.
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