In vista del 24esimo vertice UE-Cina, l’Italia ha annunciato mercoledì 6 dicembre la cancellazione dell’accordo del 2019 tra Roma e Pechino sulle Nuove Vie della Seta, su iniziativa del governo della Georgia Meloni.
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Con il nostro corrispondente da Roma, Anne Le Nir
Nel 2019, l’Italia, crollando sotto il peso del debito, è diventata l’unico paese del G7 ad aderire all’iniziativa Nuove Vie della Seta. Lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013, l’iniziativa mira a costruire una gigantesca rete infrastrutturale dalla Cina all’Europa, all’Africa e al Sud America.
Ma nel 2019 l’Italia era guidata da Giuseppe Conte, attuale leader del Movimento 5 Stelle, mentre dall’autunno 2022 è guidata dalla promettente filo-atlantista Giorgia Meloni.
Non è stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale in merito alla cancellazione del MoU con la Cina. Tuttavia, nei mesi precedenti, Giorgia Meloni aveva più volte insistito sul fatto che l’Italia non avrebbe guadagnato nulla da un simile accordo.
In effetti, gli investimenti promessi nei porti di Trieste e Genova non hanno prodotto nulla di tangibile e le esportazioni italiane verso la Cina sono aumentate pochissimo. Le esportazioni cinesi verso la penisola sono raddoppiate.
Se Roma adotta un profilo basso è per mantenere buoni rapporti con la Cina, che rappresenta un mercato importante per il settore del lusso italiano.
DocumentoNuove Vie della Seta
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