Martedì il Parlamento ha finalmente approvato una legge che impone ai venditori di telefoni e computer ricondizionati di pagare una tassa di dieci euro. Per un rappresentante di settore è una pausa di rinnovamento.
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Martedì 2 novembre, il Parlamento ha adottato, con il voto finale del Senato, una disposizione per una legge che prevede una royalty sulla vendita di smartphone e computer ricondizionati. Questa royalty, che si applica già ai nuovi dispositivi, verrà utilizzata per finanziare il copyright. “Questi 10 euro rappresenteranno un vero costo aggiuntivo per il settore”, denunciato in franceinfo Benoît Varlin, presidente della Confederazione professionale del riuso e della riforma.
Questa legge, che mira a ridurre l’impronta ecologica della tecnologia digitale in Francia, ‘Rallenta la crescita del settore ricondizionamento francese’Benoît Varlin conferma, mentre il settore cresce di 30% all’anno, Insieme a “Il 10-15% dei telefoni utilizzati in Francia proviene da ristrutturazioni”. iosono davvero preoccupato Questa royalty porterà a una diminuzione delle vendite.
“Se il prezzo è più alto, gli acquirenti si rivolgeranno a prodotti più economici, spesso provenienti dall’Asia, che non rispettano le normative francesi ed europee. Quindi venderemo di meno”.
Benoit Farlin, presidente dell’Associazione professionale per il riutilizzo e la riparazionea franceinfo
Dice anche di temere un calo dei margini e della competitività delle aziende francesi rispetto alle aziende straniere. Mentre domenica si è aperta la COP26 a Glasgow (Scozia, Regno Unito), Benoît Varlin ricorda che i dispositivi ricondizionati sono visti come un’alternativa alla produzione di quelli nuovi, rappresentando 80% dell’impronta ecologica digitale della Francia.
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