La legge sul clima intende impedire gradualmente ai proprietari di “setacci termici” di affittare i loro immobili, per incoraggiarli a realizzare lavori di ripristino.
“La legge sul clima sta iniziando a fare il suo lavoro”, secondo un sondaggio pubblicato da SeLoger mercoledì 27 marzo, che indica un calo nel numero di vendite e affitti di raffinerie termiche.
Thomas Lefebvre, direttore scientifico del sito di pubblicità immobiliare, si è rallegrato in una conferenza stampa dicendo: “Grazie a questa legge, la dimensione ambientale è entrata a far parte degli standard abitativi francesi”.
La legge sul clima emanata nell’estate del 2021 prevede:
Vietare progressivamente i proprietari di alloggi ad alta intensità energetica
Soprannominati “setacci termici”, per affittare i loro immobili, per incentivarli a compiere lavori di restauro. Il divieto è in vigore dal 1° gennaio 2023 per le abitazioni classificate G+ sulla diagnostica delle prestazioni energetiche (DPE), la valutazione più bassa, e si estenderà alle abitazioni classificate G nel 2025, prima di F nel 2028 ed E nel 2034.
Il 32% dei titolari ha svolto attività nel 2023
Se durante l'entrata in vigore della legge la vendita delle raffinerie termiche ha subito un'accelerazione, oggi la dinamica si è fermata, afferma SeLoger. Dal 1° gennaio 2023 il numero di annunci degli Immobili F e G è diminuito dell'11,8%, ma non quello degli Immobili A, B, C, D (0%) ed E (+1%).
Questo calo si spiega soprattutto con la ricostituzione del patrimonio immobiliare da allora in poi
Il 32% dei proprietari intervistati afferma di avere un’attività nel 2023
Consentire a una struttura su cinque di uscire dalle categorie F e G.
Il mutato contesto normativo e l’attuale situazione del mercato, con i prezzi in calo, spiegano anche la riluttanza di alcuni venditori.
Come ulteriore conseguenza della legge sul clima, quasi un quarto (22,8%) delle raffinerie termiche non sono più disponibili per l’affitto e la loro quota sul mercato locativo è scesa dal 13,5% nel 2021 al 10,5% nel 2024. Questo calo è spiegato da il lavoro svolto da un quarto dei proprietari, ma anche per scelta, con un terzo dei proprietari che venderanno il proprio immobile nel 2023, di abbandonarlo a causa della scarsa DPE e della volontà di non eseguire i lavori.
L'indagine si basa sull'analisi di 7 milioni di annunci immobiliari pubblicati sul sito tra il 1 gennaio 2021 e il 1 marzo 2024, oltre allo studio OpinionWay condotto su 5.200 francesi intervistati dal 10 al 24 gennaio 2024.
“Fanatico di zombi da una vita. Praticante di web hardcore. Pensatore. Esperto di musica. Studioso di cultura pop impenitente.”