Il timo, la piccola ghiandola sebacea situata dietro lo sterno, può salvare la vita. Per molto tempo i medici l’hanno rimosso da alcuni dei loro pazienti, ritenendolo superfluo.
Anche se, Secondo un articolo pubblicato su ScienceAlertE Uno studio recente È stato appena stabilito che l’asportazione dell’organo in questione aumenta il rischio di cancro e il rischio di morte in generale.
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Ruolo importante nel sistema immunitario
Durante l’infanzia, la ghiandola del timo svolge un ruolo importante nello sviluppo del sistema immunitario. La rimozione della ghiandola in tenera età porta a una diminuzione a lungo termine del numero cellule T, un tipo di globuli bianchi che combatte le infezioni e le malattie. I vaccini avranno anche un effetto minore su di lei una volta rimosso il timo.
Tuttavia, dopo la pubertà, l’organo si restringe e produce molte meno cellule T, motivo per cui molti medici ritengono che la sua rimozione non rappresenti un rischio per i loro pazienti (si trova proprio davanti al cuore e la ghiandola del timo viene spesso rimossa durante la chirurgia).
Uno studio di Boston ha appena dimostrato il contrario: analizzando i dati di oltre 7.000 pazienti sottoposti a intervento chirurgico al cuore, i ricercatori hanno notato che i 6.000 pazienti sottoposti a timectomia avevano il doppio del rischio di morire entro cinque anni.
Secondo le osservazioni, i cinque anni dopo l’intervento chirurgico di resezione saranno il periodo in cui il rischio di sviluppare il cancro è doppio. Ciò che è ancora più sorprendente è che questo tumore sarà generalmente più aggressivo e avrà maggiori possibilità di recidiva. “Non avremmo potuto prevedere questo livello di rischio”.ha commentato l’oncologo David Scadden, coautore dello studio.
Aumento del rischio di cancro e malattie autoimmuni
Poiché lo studio è puramente osservazionale, non è stato dimostrato che la timectomia sia la causa di questi risultati. Ma una cosa porta i ricercatori a crederlo: un sottogruppo di pazienti nello studio a cui è stato rimosso il timo aveva recettori delle cellule T meno diversi nei risultati degli esami del sangue. Pertanto, la rimozione del timo può favorire lo sviluppo di tumori o malattie autoimmuni.
Gli autori dello studio affermano: “Questi risultati confermano il ruolo del timo nella produzione di nuove cellule T in età adulta e nell’aiutare a mantenere una buona salute in età adulta”.e la conclusione: “Fino a quando non ne sapremo di più, e quando possibile, consigliamo ai medici di salvare il timo dei loro pazienti”.
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