venerdì, Novembre 22, 2024

Questo film ha uno dei finali più agghiaccianti nella storia della fantascienza

Un vero classico del genere diretto da Franklin J. Schaffner nel 1968, questo thriller fantascientifico termina con una nota agghiacciante, mettendo in discussione il resto del lungometraggio. Attenzione spoiler!

Volpe del ventesimo secolo

Spoiler – Attenzione, l’articolo qui sotto rivela potenziali spoiler. Se non vuoi conoscere il contenuto, ti preghiamo di non leggere quanto segue…

Liberamente adattato da un romanzo di Pierre Boulle (la sua conclusione era leggermente diversa), Planet of the Apes è ancora oggi considerato un punto fermo del cinema di fantascienza.

Diretta da Franklin J. Schaffner nel 1968, questa saga unica, costantemente immersa in un’atmosfera bizzarra e frenetica (in gran parte ispirata all’inquietante colonna sonora di Jerry Goldsmith), segue le avventure di tre astronauti scomparsi su un pianeta sconosciuto. Dopo aver viaggiato in letargo per un intero anno (l’equivalente di duemila anni terrestri), sono infatti approdati in un mondo abitato da scimmie civilizzate, e dove gli esseri umani sono ridotti allo stato di bestiame.

Mentre Planet of the Apes è stato successivamente esplorato di nuovo – nell’adattamento selvaggiamente dimenticabile di Tim Burton del 2001, e poi nell’eccellente trilogia guidata da Andy Serkis del 2011 – questa primissima puntata rimane distintiva e toccante, anche 55 anni dopo la sua uscita, grazie alla sua seguito Finale indimenticabile.

Se non hai ancora scoperto il film di Franklin J. Schaffner, ti consigliamo vivamente di non continuare a leggere questo articolo e di tornare solo dopo aver visto il film.

Volpe del ventesimo secolo

Negli ultimi minuti del lungometraggio, mentre diversi dettagli particolarmente inquietanti confermano l’idea che la società delle scimmie gli stia nascondendo un terribile segreto, Taylor (l’astronauta interpretato da Charlton Heston) riesce a scappare e continua la sua ricerca. per ottenere la verità.

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Mentre passeggiava con noncuranza lungo la costa dell’oceano, si fermò improvvisamente, il suo sguardo terrorizzato, e dopo alcuni secondi di stupore, iniziò a gridare con rabbia:

“Criminali! Fateli esplodere!”esclama mentre lo spettatore, al contrario, scopre la radice della sua sventura.

Volpe del ventesimo secolo

Già davanti a lui ci sono i resti della Statua della Libertà, terrificante prova che il suo viaggio non lo ha portato alla fine dell’universo, ma piuttosto al suo punto di partenza, duemila anni nel futuro.

Pertanto, il Pianeta delle Scimmie è semplicemente… la Terra.

Questa memorabile rivelazione finale, che rimane una delle più famose del cinema di oggi, non è proprio la stessa del romanzo di Pierre Boulle.

Alla fine dell’opera originale, il protagonista (di nome Ulisse) era già riuscito a lasciare il “Pianeta delle Scimmie”, che quindi non era la Terra, ea tornare sul suo pianeta natale. Atterrando a Parigi 700 anni dopo la sua partenza, viene poi sorpreso di essere accolto da un gorilla, notando che anche le scimmie dominavano la terra.

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