Lunedì l’esercito israeliano ha mostrato alla stampa internazionale i video dell’attacco di Hamas del 7 ottobre ed è un esempio della guerra delle comunicazioni che le due parti in guerra stanno conducendo.
Due settimane dopo l’attacco di Hamas, lunedì 23 ottobre, l’esercito israeliano ha mostrato le immagini di quanto accaduto il 7 ottobre ai giornalisti di tutto il mondo riuniti in una base militare vicino a Tel Aviv. Si trattava di una raccolta di video trasmessi da membri dell’organizzazione islamica palestinese. Questo è l’ultimo esempio di una guerra mediatica che è evidente anche nell’attuale conflitto tra israeliani e palestinesi. Dal punto di vista dello stato ebraico, questo prende il nome di “Hasbara”.
Storicamente, dando un’immagine positiva di Israele
“Hasbara” significa “spiegazione” in ebraico. Questi sono i cosiddetti contatti di Israele all’estero. “Hasbara” è stato concepito da uno dei pensatori sionisti, Nahum Sokolow, all’inizio del XX secolo. Secondo lui, Israele soffre di una cattiva percezione e di un’immagine negativa, un malinteso che può essere spiegato con la parola “hasbara”. Questa dottrina ha ricevuto nuovo impulso nel 2012 durante l’Operazione Pilastro di Difesa, con la trasmissione in diretta dell’uccisione diAhmed Al-JaabariCapo dell’ala militare di Hamas. Attraverso “Hasbara”, Israele vuole giustificare le sue azioni e convincere l’opinione pubblica internazionale a sostenerlo.
Questa comunicazione può essere paragonata alla propaganda aziendale, secondo i suoi critici. È coordinato dal governo e dall’esercito israeliano attraverso i ministeri degli Affari esteri e degli Affari strategici. L'”Hasbara” può assumere varie forme: trasmissione di immagini da parte dei militari, trasmissione di video pre-roll su YouTube o nei videogiochi, fornitura di esperti ai media stranieri o campagna di comunicazione portata avanti da influencer…
La battaglia delle emozioni, l’elemento centrale della guerra dell’informazione
La battaglia emotiva tra Israele e Hamas “È un elemento essenziale in questa guerra dell’informazione”., Ricorda sul sito franceinfo David Colon, autore del libro Guerra dell’informazione. I paesi invadono le nostre mentipubblicato da Thalandier. “Per Israele si tratta di legittimare i fatti e di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla gravità dei crimini commessi il 7 ottobre, contemporaneamente alla questione degli ostaggi”. Lo analizza il ricercatore del Po Science Center for History. “Per Hamas, si tratta di evidenziare le vittime civili palestinesi nel quadro di quella che viene spesso chiamata la “dottrina della vittima”, che Hamas ha sottolineato in diverse occasioni nel 2008, nel 2012 o nel 2014”.Lui continuò.
Giustificare l’azione israeliana contro Gaza
Quando l’esercito israeliano ha deciso di mostrare ai giornalisti internazionali più di 40 minuti di video dell’attacco del 7 ottobre, “Vuole suscitare simpatia globale”.Così la pensa Frédéric Metzeau, ex corrispondente di Radio France da Gerusalemme. Perché “Sa che le immagini di Gaza inonderanno i social network”.Aggiunge il giornalista. Secondo lui, mostrando l’orrore attraverso un gruppo di foto scattate da Hamas e da civili israeliani, “Vuole legittimare la sua aggressione contro Gaza”..