Prezzo alto economico

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Prezzo alto economico

Pronunciare il suo nome è scatenare tempeste. Si riferisce anche al divario generazionale. C’è chi lo sa – “Certo! Anche la mia sorellina di 5 anni!” – e ce ne sono altri, i “più grandi”, quelli senza Internet, quelli che non hanno mai messo piede in H&M, e quelli che sono poveri, che non hanno mai provato il piacere dello Shopping e l’emozione dello shopping.

Ebbene, dal fine settimana dell’8 maggio, anche gli eremiti contemplativi sanno di cosa stiamo parlando. Quattro giorni del negozio pop-up di rue des Archives nel Marais hanno attirato assolutamente tutti i giornalisti, Fox Pops, infinite foto in coda – più di due ore di attesa sabato! – , inquadrature larghe del negozio, inquadrature strette del sito dove si può comprare di tutto… Insomma, una bella pubblicità per Shane, questo meraviglioso cinese che avvelena i nostri figli con lo shopping.

I loro prezzi sono provocatori e, dopo tutte queste notizie, tutti li conoscono: vestiti, camicette e pantaloni tra i 5 ei 15 euro, occhiali, jeans, borse, oggetti decorativi… Tutto realizzato in Cina in condizioni inevitabilmente insostenibili.

A due passi da BHV, il negozio di bobos, c’erano per lo più giovanotti impazienti in silenzio, oltre alle loro madri e nonne, alcune delle quali erano venute dalla provincia per approfittare del colpo di fortuna. Attenzione, con le belle borse di Shein, bianche con bordi neri, come Chanel.

Chi siamo noi per giudicare?

Se cedi al bighellonare, avrai quindici giorni di attesa per la consegna di un ordine effettuato online. E il rischio di dover rifare tutto perché non è della misura giusta. Il buono di reso (gratuito) è già nel pacco. Ma guardare su TikTok è più o meno lo stesso. Disimballano e se ne vanno: appare Zara! Cinque volte più economico. Ma come lo fanno? Facile: si approfittano dei poveri, che lavorano senza sosta per una miseria. Peccato per chi incoraggia questo sistema di moda ultraveloce.

Ma chi siamo noi per giudicare? Ricordate gli esordi di Zara nel 1990: quante giacche in misto lino, lana, viscosa, cotone e poliestere aveva Armani a un decimo del prezzo? Intervistato, il maestro ha risposto pacatamente che “la trascrizione è il riscatto del successo”.

Poi c’è stato il caso Rana Plaza, che ha causato più di 1.000 morti

Nel 1998, quando arrivò H&M, fu ancora più gioioso. Il suo primo negozio in rue de Rivoli ha scatenato una rivolta. La dipendenza è iniziata. Noi, i più grandi, diamo felicemente un esempio per questi pezzi “incredibilmente” economici e belli. Per anni nessuno ha pensato di criticare. Era finalmente possibile vestirsi in modo più modesto che veramente alla moda.

Poi c’è stato il caso Rana Plaza che ha causato oltre 1.000 morti, mettendo ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Fino a questo disastroso 2013 si parlava certo – un po’ – di sovrasfruttamento umano e contaminazione chimica, ma ancora di più ci offendeva lo “scandalo” dei fake best seller delle grandi marche. chi ha querelato. per la forma.

In breve, la questione dell’etica del consumatore, ci siamo nascosti dietro le nostre piccole dita. Ancora oggi i nostri serbatoi sono pieni, siamo meno dipendenti. Per quanto riguarda i giovani che non hanno vissuto questa croccante esplosione dello shopping, non è un’ingiustizia voler far sentire in colpa i propri impulsi? Fai come ti dico, non come ho fatto io.

Come uscire da questa contraddizione? Non c’è bisogno di cercare di convincerli a non comprare più. Forse educarli all’alcol. Presso Free’p’Star e altri negozi Kilo, il prezzo delle borse in pelle è di 5 o 10 euro; Bluse di seta, al prezzo di 10-15 euro. I jeans, tra i 15 ei 20 euro, sono un vero e proprio oggetto da collezione Levi’s. Pedagogia della scarsità. Contrario di Shein. buona fortuna

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