CÈ passato un quarto di secolo da quando Vladimir Putin ha approfittato degli errori degli Stati Uniti in Medio Oriente per ricostruire sistematicamente il potere del suo Paese in questa regione, ma anche in Europa. Così, dal 2001, il presidente russo ha giustificato la sua feroce repressione del nazionalismo ceceno collegandolo alla “guerra globale al terrorismo” di George W. Bush.
Dieci anni dopo, ha lanciato la sua “Guerra al terrorismo” contro la rivoluzione siriana con il sostegno della Repubblica islamica dell’Iran. Quando, nel 2013, Barack Obama si rifiutò di colpire Bashar al-Assad, nonostante il bombardamento chimico di Damasco, il padrone del Cremlino capì che avrebbe potuto, sei mesi dopo, lanciare un’offensiva contro l’Ucraina, prima annettendo la Crimea, poi rifornendola di carburante. . La guerra nel Donbass.
Quando Putin ha deciso di intervenire direttamente in Siria nel 2015, ha approfondito la cooperazione con l’Iran, soprattutto per quanto riguarda i droni, una cooperazione che si sarebbe rivelata preziosa per lui nel 2022, durante l’invasione generale dell’Ucraina. Le tecniche di guerra sviluppate e diventate popolari in Siria sono distruttive anche in Ucraina.
Neutralizzare Netanyahu senza scoraggiare l’Iran
Tuttavia, i leader occidentali hanno continuato a trattare l’Europa e il Medio Oriente come due teatri molto diversi, anche se Putin sapeva molto abilmente come giocare su entrambi i fronti.
Washington non ha reagito nemmeno alla trappola che ha finito per chiudere il confine settentrionale di Israele: Benjamin Netanyahu era già convinto che solo Mosca potesse fermare l’intervento di Teheran in Siria, prima di rendersi conto, ma troppo tardi, che Israele doveva agire direttamente e che ora è dipendente sulla Russia. Approvazione russa per effettuare tali attacchi. Questa debolezza senza precedenti di Israele, dal 2022, spiega l’assenza di qualsiasi sostegno militare all’Ucraina, nonostante le richieste urgenti di Kiev di fronte alle ondate di bombardamenti russi sulle infrastrutture civili con droni di fabbricazione iraniana.
Ma ciò non ha impedito a Volodymyr Zelenskyj di mostrare incrollabile solidarietà a Israele il 7 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas. Ma Netanyahu ha poi rifiutato di accoglierlo, per non turbare nuovamente Putin. Il primo ministro israeliano inoltre non ha scoraggiato i suoi alleati “sionisti cristiani” nel Congresso degli Stati Uniti dal continuare a bloccare gli aiuti all’Ucraina, mentre ha votato a favore di aiuti eccezionali a Israele. L’esercito russo ha tratto grandi benefici da questo assedio durato sei mesi, intensificando la pressione sull’Ucraina su tutti i fronti.
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