Perché la Francia rischierebbe ancora una volta di non rispettare i suoi impegni

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Perché la Francia rischierebbe ancora una volta di non rispettare i suoi impegni

Ministro dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire. Stephanie Reynolds/AFP

Deflazione – previsioni di crescita ottimistiche, controllo della spesa mai concretizzato… Lo scenario inviato a Bruxelles è criticato.

Quest’anno lo avranno solo “con qualche giorno di ritardo”, E Gabriel Attal, ministro del Bilancio, ha scherzato davanti al Senato, nella sua presentazione dei contenuti del programma di stabilizzazione 2023-2027. Nel 2022, il governo ha inviato a Bruxelles questo documento obbligatorio sulle sue previsioni economiche, quasi tre mesi dopo la scadenza. La Francia, un po’ ottusa di forma, vuole comunque recitare il ruolo del bravo studente per merito. Nella sua versione, il ministero delle Finanze ha promesso alle istituzioni europee, entro la fine del quinquennio, di ridurre il deficit pubblico sotto il limite simbolico del 3% del Pil, precisamente al 2,7%. In termini di debito, l’esecutivo punta a una significativa riduzione al 108,3% del PIL nel 2027, rispetto al 111,6% di oggi, un calo di 3,3 punti.

Un impegno che raggiunge il traguardo dell’insufficienza – il target di debito fissato dall’Europa è del 60% – e “incredibile” Secondo l’esperto di finanza pubblica François Ekal. Lui non ha niente…

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