I tentacoli della criminalità organizzata circondano il pianeta. Ma il cuore del polpo ha cominciato a battere anche in Italia. Perché l’Italia è il luogo di nascita di queste organizzazioni criminali internazionali? Per scoprirlo, Virginie Giraud chiama Jacques de Saint-Victor, scrittore e storico.Una forza invisibile: mafie e società democratica (secoli XIX-XXI) Pubblicato da Callimart.
La mafia è “l'aristocrazia della criminalità organizzata”, la definisce Jacques de Saint-Victor. “Si può veramente parlare di mafia solo quando queste organizzazioni criminali hanno legami molto stretti con il loro ambiente politico ed economico: con l'intera struttura sociale che riescono a corrompere.”
La mafia emerse nell’Italia meridionale nel XIX secolo, in un periodo di profondi sconvolgimenti politici. Era il periodo del Risorgimento, dell'unificazione del Paese. “Le élite aristocratiche e liberali in conflitto si affidano a un mondo di criminalità organizzata” prima che sfugga al loro controllo.
I cambiamenti furono anche economici: l’Italia passò da un mondo feudale a un’economia capitalista. “La stessa cosa sta accadendo in Russia con la caduta del muro”, spiega Jacques de Saint Victor. “All'improvviso, abbiamo un'economia liberale stabilita in un mondo che non è abituato a questo tipo di economia. Nessuna struttura bancaria, nessun titolo di proprietà (…). Questo vuoto crea una leva criminale.”
Successivamente, la mafia ha approfittato della democratizzazione dell'Italia per inserirsi nel sistema politico e parassitarlo. “Man mano che si svolge la storia della mafia, quando lo Stato è forte, paradossalmente, la mafia diventa debole. E quando lo Stato è debole, la mafia prospera”, sintetizza lo storico.
Dopo la colonizzazione italiana la mafia viene esportata. Soprattutto in America è nato il mafioso più famoso: Al Capone!
Argomenti trattati: Mafia, Italia, Risorgimento, Criminalità
“Nel cuore della storia” è un podcast di Europe 1 Studio
– Presentato da: Virginie Girod
– Prodotto da: Nathan Laporte e Caroline Garnier
– Direttore: Clement Ibrahim
– Musica originale composta da: Julien Tarot e Sébastien Guidis
– Scrittura e distribuzione: Nathan Laporte
– Contatto: Mary Corbett
– Scena: Sidney Mangin
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Ospite(i): Jacques de Saint-Victor
“Appassionato di birra pluripremiato. Estremamente maniaco del caffè. Introverso. Avido specialista di viaggi. Comunicatore a misura di hipster.”