Con l'aggiornamento delle tariffe CSG, alcuni pensionati vedranno un aumento o una diminuzione della loro pensione complementare a partire da marzo.
Dopo l'aumento del 4,9% dello scorso novembre, le pensioni integrative per i dipendenti del settore privato (Agirc-Arrco) cambieranno nuovamente a marzo. Questa volta non si tratta di un aumento per compensare l'inflazione, ma piuttosto di uno sviluppo, al rialzo o al ribasso, legato all'aggiornamento delle aliquote contributive generalizzate.
Si ricorda che la pensione complementare è soggetta ai contributi previdenziali obbligatori, compreso il CSG. Il tasso CSG varia a seconda del reddito dell'assicurato. Ad esempio, un pensionato che vive da solo sarà esente dal CSG se il suo reddito fiscale di riferimento è inferiore a 12.230 euro. Tuttavia, l’aliquota applicabile sarà del 3,8% tra 12.230 € e 15.987 € di reddito, del 6,6% tra 15.988 € e 24.812 € e dell’8,3% a partire da 24.813 €.
Aumentare o diminuire le pensioni?
Queste soglie che determinano l'aliquota CSG da applicare sono state aumentate del 5,3% nel 2024, il che potrebbe avere l'effetto di spingere alcuni pensionati le cui risorse altrimenti non sarebbero state spostate nella fascia di reddito più bassa. Pertanto è necessario aggiornare il tasso CSG.
Inoltre, sulla base della dichiarazione dei redditi compilata nel 2023, l'Amministrazione finanziaria informa ogni anno Agirc-Arrco di eventuali cambiamenti nello status dei propri assicurati. Soprattutto quando il loro reddito aumenta o diminuisce. Questi sviluppi possono talvolta portare ad una modifica della tranche e quindi ad una modifica del tasso CSG.
Le nuove aliquote CSG si applicheranno alla pensione complementare da marzo. Coloro i cui tassi aumentano vedranno automaticamente ridotte le loro pensioni. Tanto più che l'Agirc-Arrco ne approfitterà per sanare i mesi di gennaio e febbraio in cui l'assicurato, ancora soggetto alla vecchia tariffa, non ha pagato un importo sufficiente di CSG.
Al contrario, coloro il cui tasso CSG scende, vedranno aumentare le loro pensioni a partire da marzo. I contributi previdenziali in eccesso nei mesi di gennaio e febbraio verranno pagati sotto forma di bonifico bancario a febbraio.
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