Per l’Olympique de Marseille, una serata con l’atmosfera della tragedia greca

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Per l’Olympique de Marseille, una serata con l’atmosfera della tragedia greca

Ci sono frasi che si attaccano al percorso dell’allenatore. Lo ha annunciato il giorno prima della partita che avrebbe dovuto disputare, martedì 15 agosto, l’Olympique de Marseille (OM) contro il club greco Panathinaikos per il terzo turno di qualificazione alla Football Champions League, che influisce notevolmente sul rapporto emergente dello spagnolo Marcelino , un arrivo tecnico Nuovo a Marsiglia a Canebière alla fine di giugno.

Alla domanda di un giornalista, che gli chiedeva come preparasse i suoi giocatori a possibili calci di rigore per forzare il passaggio verso la diga delle prestigiose coppe europee, lunedì l’allenatore del Marsiglia ha risposto: “Non penso ai rigori. Il nostro obiettivo come squadra è vincere la partita in 90 minuti. Ci impegneremo per ottenere questa qualificazione, abbiamo le soluzioni”.

Ventiquattr’ore dopo, quella risposta si riverbera nella migliore delle ipotesi come un malinteso, nella peggiore come una prefigurazione della disavventura industriale che ha coinvolto l’OM, ​​che è stato eliminato dalla Champions League 2023-2024 prima ancora che potesse arrivarci. Mercoledì, dopo una partita iniziata in un clima infuocato ma finita sotto il fischio dello Stade Velodrome, il Marsiglia è stato eliminato ai rigori (3-5) dai greci, certo fortunati ma meritati.

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Dopo essere stata sconfitta sei giorni dopo ad Atene (0-1), la squadra di Marcelino ha vinto il ritorno dopo i tempi supplementari (2-1). Ma questa vittoria è stata inutile. In totale nelle due partite, l’OM ha pareggiato con il Panathinaikos (2-2). È bastato un tiro sbagliato in porta di Matteo Guendouzi, sfortunato eroe della serata, per spegnere tutte le sue speranze di inserirsi nell’élite del calcio europeo per il secondo anno consecutivo.

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Al termine dell’incontro, in conferenza stampa nell’atmosfera di una veglia funebre, ha abbassato la voce di Marcelino, volendo prima chiedere scusa ai tifosi marsigliesi. prima di invocare l’incantesimo per spiegare il fallimento. “Il destino non voleva che ci qualificassimo oggi” Ha rassicurato l’allenatore, confrontando i venti tiri della sua squadra, dieci dei quali in porta, con i due miseri tentativi greci. “Non possiamo biasimare i nostri giocatori, che hanno dato tutto per 120 minuti. La superiorità della nostra squadra era netta”. (…) Siamo tutti responsabiliha continuato il tecnico spagnolo, che sicuramente sperava in un altro tipo di regalo per il suo 58esimo compleanno che festeggia il giorno prima.

Lo scherzo del destino

Alla luce di una partita che sembra una tragedia greca, punteggiata da contrasti del VAR come tanti flop, è difficile non rendersi conto che nulla è cambiato in direzione del Marsiglia.

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