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È un anello mancante nell'astronomia che è stato appena completato: due team indipendenti di astrofisici hanno dimostrato che una supernova (l'esplosione di una stella massiccia alla fine della sua vita) produce effettivamente un'intensa densità gravitazionale al suo nucleo.
Quando le stelle più massicce del nostro universo raggiungono la fine della loro vita, dopo alcuni miliardi di anni, si ipergonfiano e poi esplodono, perdendo gli strati esterni della loro atmosfera attorno a loro. Questo fenomeno improvviso e violento è chiamato supernova. Provoca un lampo di luce così potente che può essere visto da altre galassie. L'esplosione luminosa dura alcuni giorni e poi svanisce. Ma dove la stella è morta, le cose continuano ad evolversi: gli strati di gas espulsi formano una sorta di crosta che lentamente si allarga nello spazio. Al centro di questa crosta, il corpo della stella si comprime su se stesso per formare una stella oscura, a volte super densa. Stella di neutroniE a volte un buco nero.
Questo è ciò che abbiamo imparato per decenni in tutti i libri e corsi di astronomia. Questa conoscenza è stata resa possibile dal lavoro degli astrofisici Walter Baade e Fritz Zwicky, che capirono negli anni '30 che le supernove dovevano rappresentare la transizione tra una stella che collassa e una stella di neutroni. La possibilità alternativa della formazione di un buco nero l’abbiamo scoperta subito dopo, quando negli anni ’60 abbiamo cominciato a descrivere queste stelle così dense che nemmeno la luce poteva sfuggire loro.
Ma tutte queste conclusioni sono rimaste finora un lavoro teorico accettato
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