Non è detto che la prima giornata delle gare di taekwondo al Grand Palace, mercoledì 7 agosto, serva da buona pubblicità a questa arte marziale inserita nel programma olimpico dal 2000. La partita per la medaglia di bronzo nella categoria sottopeso è stata vinta dal giovane francese Cyrian Ravet di 58 kg. Il suo rivale italiano, Vito Dell’Aquila, campione olimpico uscente, si è ritirato a causa di un infortunio ai muscoli adduttori occorso all’inizio della giornata.
Pochi minuti dopo, nella finale della stessa categoria, l’azero Ghashem Magomedov si è infortunato alla gamba nel primo turno e non è riuscito a difendere le sue possibilità contro il sudcoreano Park Tae-jun, quindi ha lasciato l’area di combattimento zoppicando, supportato dal suo allenatore . . Al termine della serata, Sirian Ravit non ha nascosto la sua frustrazione: “Sono un lottatore e mi sarebbe piaciuto giocare questa partita contro l’italiano”.
Questa medaglia merita il suo peso di bronzo per il Taekwondo francese perché è la prima medaglia vinta da uomini in vent’anni e dal campione simbolico Pascal Gentil. Ma i responsabili di questa disciplina non lo nascondevano: era la prima medaglia d’oro olimpica a cui aspiravano a Parigi, dove gli atleti francesi di taekwondo riportavano sempre medaglie dai Giochi, ma non conquistavano alcun titolo.
Rilassamento irrequieto
A 21 anni, Cyrian Ravet deve ancora vincere: “La medaglia di bronzo non era l’obiettivo. L’obiettivo era la medaglia d’oro. Questa medaglia è l’inizio del cammino e la sua fine sarà più bella”. La carriera di Leon sembra promettente. Ha già vinto tre volte il Campionato Europeo (vincendo il suo primo titolo continentale a 17 anni) e senza dubbio ha fatto carriera al Grand Palais. Ha battuto fin dall’inizio il vicecampione del mondo russo Georgi Gurtsev, schierato sotto uno stendardo neutrale, poi è stato l’unico a strappare un round al futuro campione olimpico durante un quarti di finale molto combattuto.
Quello che seguì fu una formalità: una rivincita dominata testa e spalle contro il venezuelano Johandre Granado, incapace di sferrare un solo colpo, e poi… l’annuncio del ritiro del suo avversario italiano. “Lo sapevamo prima di affrontare il venezuelano, ma non gli abbiamo detto nulla per evitare che abbandonasse la partita”.ha spiegato il direttore tecnico nazionale Patrick Rousseau. Cyrian Ravet non aveva torto quando lo confermò in primavera “Tutto può succedere durante il Games Day.”.
Il giovane è apparso molto rilassato, entrando nell’area di gara prima di ogni partita con un passo un po’ disinvolto, come staccato dall’azione, nonostante l’affluenza – insolita per un giocatore di taekwondo – di circa 8.000 spettatori. “In realtà sono rimasto nella mia bolla ed è questo che mi ha fatto male contro il coreano“, analizzò calorosamente. Avrei dovuto essere più aperto, usare più energia del pubblico e questo mi è costato la battaglia. »
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