Dopo essere risultato positivo al testosterone ed essere stato sospeso dall’11 settembre, Paul Pogba rischia una seria squalifica. Secondo la stampa italiana, la Procura nazionale antidoping ha chiesto una sospensione di quattro anni, il massimo per questo tipo di reati.
Paul Pogba è stato squalificato per quattro anni? È quanto chiede la Procura nazionale antidoping, secondo quanto riportato dalla stampa italiana. Il centrocampista della Juventus è temporaneamente squalificato dall’11 settembre a causa della positività al test del testosterone dopo la partita contro l’Udinese (20 agosto). I risultati sono stati confermati lo scorso ottobre, dopo che i test erano risultati positivi anche sul campione (B).
Non c’è accordo per ridurre la pena
IL La Gazzetta dello Sport È stato riferito giovedì scorso che l’organismo preposto all’antidoping ha chiesto il massimo: quattro anni di sospensione, la pena massima prevista per questo tipo di reati dall’articolo 11.2 comma 1 del Codice antidoping italiano, in attuazione delle direttive . L’Agenzia mondiale antidoping (WADA).
Si parlava di un possibile accordo tra il giocatore e le autorità italiane, che consentirebbe di ridurre la squalifica a due anni. Ma secondo la stampa locale le trattative non hanno avuto successo. La questione sarà quindi deferita al Tribunale nazionale antidoping.
In caso di squalifica di quattro anni, Paul Pogba non tornerà in campo prima del 2027: allora avrà 34 anni. Dall’annuncio del risultato positivo del test, il giocatore e la sua delegazione al seguito hanno confermato che il test era involontario e fuori competizione. “Se l’atleta dimostra che l’assunzione o l’utilizzo è avvenuto al di fuori delle competizioni e non è correlato alla prestazione atletica, il periodo di sospensione sarà pari a tre mesi dalla squalifica”, specifica il Codice Antidoping all’articolo 11.2 comma 4.1.