“L’organizzazione sta arrivando”. È stato Coinbase, il grande scambio di criptovalute quotato a Wall Street, a fare questa osservazione quando ha pubblicato ampiamente i suoi risultati annuali. Sconfitta il 21 febbraio. Tre mesi dopo il fallimento di FTX, nove mesi dopo il crollo di Terra e Luna – shock che hanno fatto scendere il valore del mercato delle “criptovalute” di quasi $ 650 miliardi (€ 610 miliardi) – le autorità monetarie e fiscali statunitensi stanno raddoppiando le sanzioni e avvertimenti.
Nel mirino della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, l’autorità di regolamentazione statunitense per i mercati finanziari, Kraken ha accettato di pagare 30 milioni di dollari per chiudere un’indagine sul suo coinvolgimento. Da parte sua, lo stato di New York ha ordinato a Paxos di interrompere l’emissione di BUSD, per conto della piattaforma Binance, uno “stablecoin” (letteralmente “stablecoin”, un valore “crypto” supportato da un asset reale come una valuta) che è dovrebbe replicare il valore del dollaro USA. Il mercato ha reagito rapidamente: i crediti BUSD sono scesi in tre giorni da $ 16,1 miliardi a $ 13,7 miliardi.
Le decisioni degli Stati Uniti sono una buona indicazione della volontà delle autorità di attaccare la “giungla” delle criptovalute. Più precisamente, si tratta di ristabilire l’ordine in un settore che si è evoluto allontanandosi, e spesso contro, dalla finanza tradizionale chiedendo regole più flessibili, una battaglia condotta in particolare da Sam Bankman-Fried, oggi a capo di FTX con l’accusa di frode su larga scala. « Dal fallimento di FTX, la discussione sulla regolamentazione è diminuita, ma sapevamo che le cose sarebbero andate più veloci. Gli organizzatori hanno impiegato del tempo per scegliere come attaccare.spiega Vincent Pouille, analista finanziario di IG France.
Tuttavia, l’attacco degli Stati Uniti non ha causato il panico: Bitcoin, che rimane di gran lunga l’asset crittografico più popolare al mondo, viene scambiato a più di $ 22.000, mentre è sceso vicino a $ 16.000 nel novembre 2022.
Dall’inizio del 2023, ha guadagnato oltre il 40%, quattro volte di più rispetto al Nasdaq Composite Index, che è una misura dei titoli tecnologici statunitensi. Il suo calo negli ultimi giorni è dovuto principalmente alle battute d’arresto di Silvergate, banca presente da anni nel mercato delle “criptovalute”: di fronte a grosse difficoltà finanziarie, ha chiuso la rete di pagamento crypto-asset, una delle banche più utilizzate in gli Stati Uniti.
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