Nel Roland Garros, la saga di Nadal, con la sua dose di speranze e dubbi

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Nel Roland Garros, la saga di Nadal, con la sua dose di speranze e dubbi

In una festa olimpica, il tennis, nel menu dal 1988, raramente è tra i piatti più invitanti. Forse la colpa è del successo dei circuiti professionistici maschili (ATP) e femminili (WTA) consolidati, altamente redditizi e ben pubblicizzati da una fine dell’anno all’altra. Da qui la mancanza di appetito, a volte, tra alcuni dei big in tempo di Giochi: durante l’ultima edizione di Tokyo, nel 2021, metà dei primi dieci tra gli uomini, e quasi lo stesso numero tra le donne, hanno annunciato un pacchetto.

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Muoviti, niente da mangiare? Niente quest’estate. Innanzitutto per un motivo decorativo. A Parigi, il tennis si offre un palcoscenico da sogno, se non unico: il palco del Roland Garros e i suoi campi in terra battuta che ricordano il Grande Slam.

Poi, alla questione del casting. Tra gli uomini, il numero 1 italiano del mondo, Jannik Sinner, potrebbe essersi ritirato all’ultimo minuto per tonsillite, mentre ci sono gli altri pesi massimi, a cominciare dal serbo Novak Djokovic, 37 anni. Dopo essersi infortunato all’inizio di giugno nel bel mezzo del Roland Garros, il 24esimo campione del Grande Slam è tornato in campo, fino alla finale di Wimbledon a metà luglio. Sabato ha impiegato meno di un’ora per vincere la sua prima partita. Il vincitore a Porte d’Auteuil a giugno, e poi a Wimbledon contro il serbo, lo spagnolo Carlos Alcaraz, 21 anni, ha convalidato anche il suo biglietto, in modalità veloce, per il secondo turno.

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Deliri e ansia

Ma le speranze, le emozioni e i dubbi generati dal torneo olimpico attualmente si possono riassumere, un po’ esageratamente, in cinque lettere: Nadal. Il 38enne spagnolo, incoronato 14 volte al Roland Garros, ha sicuramente un corpo che urla ovunque. Ma vuole anche e soprattutto ritardare il suo crepuscolo, riuscendo nella sua uscita, la cui data resta incerta.

Porte d’Auteuil, la sua presenza porta con sé la sua dose di domande, fantasie e paure. Stiamo assistendo al capitolo finale della saga di Nadal al Roland Garros? Nell’ultimo torneo della sua carriera? Riuscirà a competere nella competizione senza problemi fisici invalidanti? Riuscirà a sconfiggere domenica in singolare l’umile ungherese Marton Fucsovics prima di incontrare Novak Djokovic al secondo turno in un confronto che riporterà alla memoria ricordi e alcune partite leggendarie? Qual è il suo rapporto unico nel doppio con il giovane connazionale Carlos Alcaraz?

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A quest’ultima domanda, il Maiorca ha fornito alcune risposte sabato sera, al termine della sua prima vittoria contro gli argentini Máximo Gonzalez e Andres Molteni (7-6, 6-4), testa di serie n. 6. Durant ha giocato un ruolo importante nella partita. , sostituendo Nadal come meglio poteva Difetti Alcaraz Molti. Buoni tiri, buona visione di gioco e, mentre il più anziano sembrava tenere la coscia destra protetta da un’imponente fasciatura, ha compensato gli errori diretti del compagno.

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