Sono Jean K-Bleur e Jean K-Laughs. Gli Stati Uniti sono tornati alla crescita nel terzo trimestre, con il prodotto interno lordo in crescita del 2,6% su base annua, secondo i dati pubblicati giovedì 27 ottobre. Allo stesso tempo, i colossi della tecnologia, i famosi GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft) stanno crollando a Wall Street e hanno distrutto, da mercoledì sera, quasi 1.000 miliardi di dollari (pari a Euro) di valore. La spiegazione di questa discrepanza: i numeri di crescita sono legati al passato, mentre la reazione del mercato azionario è dovuta alle cupe previsioni dei colossi tech, che puntano a un rallentamento, e addirittura a una recessione.
Per quanto riguarda la crescita precedente, il Paese ha beneficiato di un terzo trimestre stellare, dopo aver registrato cali consecutivi nel primo e nel secondo trimestre (dell’1,6% e poi dello 0,6%). A meno di due settimane dalle elezioni di medio termine, che si preannunciano molto difficili per i Democratici, il presidente Joe Biden ha prontamente rilasciato una dichiarazione di soddisfazione. Per mesi, i pessimisti hanno sostenuto che l’economia statunitense è in recessione e che i repubblicani al Congresso hanno premuto per un rallentamento. Ma oggi abbiamo più prove che la nostra ripresa economica continua ad andare avanti”. Il presidente democratico ha gioito, mentre la disoccupazione è ai minimi storici (3,5%) e l’inflazione resta molto alta (8,2%).
La cifra è migliore del previsto accontenta tutti perché è fuorviante. Permette alla Casa Bianca di esultare e sottolineare che non ci sarà recessione nella prima metà dell’anno – normalmente, consideriamo una recessione quando il PIL scende per due trimestri consecutivi, cosa che viene superata, ma la Casa Bianca e la Federal Reserve ( La Fed) crede di no, anche a causa dell’ottimo rendimento del lavoro. La crescita, infatti, è in gran parte spiegata dal buon andamento del saldo con l’estero, con un forte aumento delle esportazioni di idrocarburi.
Ribasso del mercato immobiliare
Ma i consumi, principale motore dell’economia, sono aumentati solo di 1,4 punti (un leggero calo di 1,2 punti per i beni e un aumento di 2,8 punti per i servizi), mentre gli investimenti sono diminuiti dell’8,5%. E questo è eccellente, perché questo numero mostra che l’economia sta iniziando a raffreddarsi. Questo passaggio è necessario se la Fed vuole sconfiggere l’inflazione. Ignora la cifra principale: il tasso di crescita sta rallentandoha affermato Michael Gaben, capo economista statunitense presso Bank of America. Non ci vorranno altri rallentamenti per spingere l’economia in recessione. »
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