Non ancora maggiorenne, eppure già convocato da Didier Deschamps con i Blues per la prossima sfida di qualificazione a Euro 2024 contro Gibilterra, il centrocampista è rimasto quasi impassibile, solo con il sorriso sulle labbra.
“Non lo so, ma forse ho provato a correre o ad alzarmi dal letto o ad uscire da tutto questo, Il suo allenatore alla France Espoirs ha risposto. Lui è rimasto, gli sono saltati addosso e lui non ha urlato “sto soffocando” o “non sto soffocando”. Sono usciti e lui era ancora nello stesso posto, solo rosso. Si alzò e loro gli dissero: “Ben fatto”, e lui disse: “Ben fatto”, e poi se ne andò… Warren. COSÌ. “L’ho trovato divertente, ma allo stesso tempo lo riassume bene, è davvero adulto e adulto.”
Sotto l’influenza del giovane centrocampista, l’ex attaccante dei Blues ha voluto dire di più sul carattere del suo giocatore straordinariamente maturo: “L’ultima volta abbiamo giocato con Cipro e lui aveva gli esami di maturità o lavorava. L’abbiamo fatto tutti, quando fai gli esami, è ancora difficile. Giochi per la squadra titolare del PSG, giochi per la squadra francese. ” ti arrenderai perché a un certo punto dovrai arrenderti. “Ed è lì tranquillamente, senza alcun problema.”
Ho l’impressione che quando guardi Warne giocare, abbia già al suo attivo 400 presenze in Ligue 1
Se questo stato di immobilità lo perseguita, è in parte perché Warren Zaire Emery non è solo ogni giorno, come descrive Henry: “Per questo l’ultima volta ho parlato del suo entourage, dei suoi genitori perché vive ancora con loro. Bravo. Bravo perché ci sono passato, non da giovane, ma ho l’impressione che, quando lo guardi giocare , ha già 400 partite nel campionato francese.”
Lontano da chi lo circonda, il 17enne centrocampista ha già quel tipo di aura intrinseca che tutti possono riconoscere, secondo l’allenatore: “Lo hai visto arrivare al castello di Clairefontaine, sulle scale. Hai avuto l’impressione che fosse lì da molto tempo. Aveva qualcosa di speciale. Ora spero che tutto vada bene per lui. Ma è passato molto tempo da quando ho visto qualcuno andare all’ “a” ho scoperto che erano tutti contenti. Tutti sorridevano. Warren trasuda qualcosa di speciale. Quando entra in una stanza o quando gioca, anche se non sono ponticelli o altalene, sprigiona una serenità che diventa contagiosa e viene voglia di vederlo in ottima forma.” Sta a lui continuare a mettere in pratica in prima squadra ciò che il suo allenatore ha visto in lui.