In un messaggio sui suoi social network, Sidney Govou ha invitato John Textor a seguire la stessa posizione all’Olympique e al Botafogo. Mercoledì il leader americano si è mostrato molto arrabbiato dopo la sconfitta contro il suo club brasiliano, inneggiando alla “corruzione” e chiedendo le dimissioni del presidente della Federazione brasiliana.
I fan di OL non hanno ancora visto questo volto di John Textor. Mercoledì sera, l’imprenditore americano si è arrabbiato dopo la sconfitta del suo club, il Botafogo, contro il Palmeiras (4-3), puntando il dito contro il controverso cartellino rosso che ha cambiato l’esito della partita.
Dopo essere stato in vantaggio per 3-1, il Botafogo ha giocato in dieci al 76′ e ha finito per perdere. John Textor ha protestato con rabbia, dicendo: “Non c’è nessun cartellino rosso, cambia il gioco”. “È corruzione e furto. Per favore fatemi una multa ma voi (CBF ndr) dovete dimettervi domani mattina. Questo è quello che dovrebbe succedere”.
Govou ha criticato la reazione di Textor dopo i fatti di Marsiglia
In un messaggio pubblicato sul sito “Tutti volevano giocare la partita dopo il Marsiglia”, ha commentato l’uomo che ha vestito la maglia di Jones tra il 1999 e il 2010.
Domenica sera, dopo i fatti accaduti a Marsiglia a margine delle Olimpiadi, John Textor aveva inizialmente indicato, in modo brusco, che il Lione era pronto per giocare. “Quando sento John Textor dire che vuole giocare, non è possibile”, è stata la reazione di Jovo progresso. Posso capire che i giocatori lo dicano in quel momento perché sono pieni di passione e di lotta. Ma non la direzione”.
La settimana precedente, dopo la sconfitta contro il Clermont, il patron del Rodano aveva escluso la possibilità di vedere la sua squadra retrocedere in Ligue 2. “Il campionato francese? (Ride). So che devi porre la domanda. Questa squadra non lo fa”. “Sono in pericolo di atterraggio”, rispose Textor. Chi vuole parlare di retrocessione non fa altro che diffondere paura e storie… è solo una battuta e io non la prendo sul serio. “Capisco la tua domanda, ma è una sciocchezza.”