Il Gran Premio d’Italia 2022 ha attirato pochi e si pensa che sia a rischio per il futuro. Ma la Dorna tiene conto che più della metà delle moto nel mondiale MotoGP 2023 saranno italiane.
L’Italia ospita due Gran Premi ogni anno: il primo, sul circuito italiano del Mugello, di solito alla fine di maggio; Il secondo, a San Marino, al Misano World Circuit Marco Simoncelli, è solitamente in programma a settembre. Insieme alla Spagna, è l’unico paese a beneficiare di più di un evento all’anno.
Il Gran Premio motociclistico d’Italia 2022 è stato uno dei peggiori della stagione in termini di presenze, con appena 74.078 presenze nei tre giorni. Molto inferiore all’edizione 2019, che nell’ultimo fine settimana prima della pandemia di Covid-19 ne contava 139.329.
Le ragioni di questo spettacolare declino sono molte. Innanzitutto, il costo delle ammissioni è elevato durante i periodi economicamente difficili. Va messa in conto anche l’assenza di Valentino Rossi in quanto l’eroe Dauvlia è sempre un gradito pubblico al Mugello. Anche se i piloti italiani stanno vincendo gare con moto italiane, alcuni parlano anche di perdere interesse per il campionato.
Quindi, l’Italia dovrebbe ospitare due Gran Premi di fila? La questione è sul tavolo, soprattutto con altri paesi che bussano alla porta della MotoGP. Ma quando Speedweek gli ha posto la domanda, nientemeno che il promotore del campionato, il boss della Dorna Carmelo Espeleta, ha risposto con cautela. E per una buona ragione: più della metà delle moto sulla griglia 2023 – 12 su 22 – saranno moto italiane.
“Dobbiamo diffidare dei tanti team e piloti provenienti dall’Italia. Con Ducati e Aprilia abbiamo in griglia due case italiane della MotoGP, che nel 2023 avranno 12 dei 22 piloti., osserva. Quindi arrivare dall’altra parte delle Alpi è importante.
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