Circa tre giorni dopo l’attacco di Hamas contro Israele, lunedì 9 ottobre si sono moltiplicati i segnali di solidarietà nei confronti dello Stato ebraico in Francia, che ospita la più grande comunità ebraica d’Europa. A Parigi, un corteo ha riunito migliaia di persone il 16H Marce si sono svolte anche nel distretto, Bordeaux, Marsiglia, Tours, Lille e Strasburgo. A Lione, a fine giornata, è stata organizzata una marcia a sostegno della Palestina, nonostante il divieto imposto dal governatorato.
A Marsiglia: “C’è un tempo per tutto. Oggi siamo in lutto”.
Diverse centinaia di persone si sono riunite nel tardo pomeriggio di lunedì a Marsiglia, davanti al quartiere delle Bouches-du-Rhône, su invito del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF), di Marsiglia-Provenza, del Fondo sociale ebraico unito e del Consiglio di Marsiglia . Una manifestazione di solidarietà con Israele e gli israeliani che gli organizzatori hanno voluto che fosse breve e silenziosa. “Non ci sono parole che possano alleviare la nostra sofferenza. Non esiste un termine che definisca l’insostenibile crudeltà degli attacchi commessi contro donne, bambini e famiglie”.ha spiegato Fabienne Bendiane, responsabile del CRIF della regione, e unica a parlare. C’è un tempo per ogni cosa. Oggi siamo in lutto. »
Molti dei funzionari eletti presenti sono stati invitati ad accendere a turno candele in memoria delle vittime degli attacchi di Hamas. All’appello hanno risposto solo pochi esponenti della classe politica marsigliese. Se non si esprimono apertamente, i funzionari eletti a loro volta condannano i media “L’orrore della situazione che Israele sta vivendo”. “Vedere famiglie prese in ostaggio è disgustoso e ripugnante e mette i brividi”.ha spiegato Martine Vassal, presidente dei repubblicani di Aix-Marsiglia-Provenza e del dipartimento delle Bocche del Rodano. “È l’11 settembre e il Bataclan messi insieme.”Renaud Muselier, presidente del Rinascimento della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ha espresso preoccupazione per“Esternalizzare il conflitto”.. Dopo la cerimonia, i rappresentanti della comunità ebraica e gli eletti saranno ricevuti nel dipartimento delle Bocche del Rodano per discutere della sicurezza dei luoghi di culto e delle comunità a Marsiglia.
Nella folla che ha occupato Governorate Square alla fine del pomeriggio, c’erano alcuni manifestanti che non avevano alcun legame personale con Israele. “I miei figli e i miei nipoti sono lì.”afferma Clemente Janna, Presidente Onorario del CRIF Marsiglia Provenza. Siamo in costante contatto con loro da sabato. Quelli vicini a Tel Aviv stanno bene. “Raggiungere mio nipote al confine libanese è più complicato”.Lui continuò. Patrick Azoulay, 62 anni, racconta il dolore che ha provato quando ha saputo degli attacchi: “Mia nipote era in Egitto per festeggiare il suo compleanno. La notizia è trapelata dai servizi di sicurezza israeliani.” Michelle Azoulay, sua cugina, parla di sua zia, residente a Sderot “Pensavo fosse un terremoto” Quando iniziarono a cadere i primi missili.
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