Cresce il timore di un’estensione del conflitto. Il Pentagono ha annunciato che giovedì un cacciatorpediniere statunitense “operante nel Mar Rosso settentrionale” ha abbattuto tre missili terra-superficie e diversi droni “che si stavano dirigendo verso obiettivi in Israele”. Secondo Washington, il lancio è stato effettuato dai ribelli Houthi dello Yemen, con il sostegno dell’Iran.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha dichiarato durante una conferenza stampa che non sono state segnalate vittime tra i marinai della USS Carney o tra i civili a terra “a nostra conoscenza”.
Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno preso il controllo della capitale yemenita, Sanaa, nel 2014, innescando una guerra contro le forze governative che ha causato centinaia di migliaia di morti, milioni di sfollati e ha fatto precipitare il paese in una delle peggiori crisi umanitarie del mondo.
L’intercettazione di questi droni e missili si inserisce nel contesto dei crescenti timori di Washington riguardo al coinvolgimento diretto di Teheran nel conflitto tra Israele e il movimento palestinese Hamas, che ha già causato la morte di diverse migliaia di persone.
Tensioni in Iraq
Gli Hezbollah libanesi, armati da Teheran, provocano da giorni l’esercito israeliano, che difende il confine tra lo Stato ebraico e il Paese dei Cedri.
Negli ultimi giorni, le fazioni armate irachene vicine all’Iran hanno minacciato di attaccare gli interessi americani in Iraq a causa del sostegno di Washington a Israele.
Le autorità militari statunitensi hanno affermato che gli attacchi di droni contro le forze statunitensi e la coalizione internazionale sono stati “sventati” mercoledì in Iraq e che gli aerei sono stati “abbattuti”, provocando lievi vittime.
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha annunciato sabato che gli Stati Uniti invieranno una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale, al fine di “scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di espandere questa guerra”.
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