La Galassia Fantasma, catturata da un telescopio da dieci miliardi di dollari, si trova a circa 32 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dei Pesci.
telescopio spaziale James Webb Cattura nuovi dettagli della cosiddetta Galassia Fantasma in un’immagine straordinaria che mostra la sua forma a spirale rilasciata dall’Agenzia spaziale europea (ESA) e dalla NASA.
Lanciato nello spazio alla fine del 2021 e operativo da luglio, James Webb da allora ha rivelato affascinanti immagini di Giove, nebulose e altre galassie lontane, fornendo agli scienziati una ricchezza di dati mai visti prima da analizzare. Il dato pubblicato lunedì mostra M74, ovvero la Galassia Fantasma, il suo nucleo blu brillante e il suo vortice impeccabile, individuato dallo strumento MIRI, che studia il medio infrarosso ed è il risultato di una collaborazione europeo-americana.
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32 milioni di anni luce
«L’intuizione di Webb ha rivelato sottili filamenti di gas e polvere nei luminosi bracci a spirale che sporgono dal centro di questa immagine.“Note sul suo sito web dell’ESA, che specifica che la galassia è già stata osservata dal leggendario Hubble Space Telescope, lanciato nel 1990 ed è ancora in funzione. L’Agenzia Europea, che ha co-sviluppato il telescopio con la NASA, ha anche osservato che “Carenza di gasConsente una visione più chiara delle stelle al centro della galassia, situata a circa 32 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dei Pesci.
dati raccolti”Consentirà agli astronomi di determinare le regioni della galassia in cui si formano le stelle, misurare accuratamente la massa e l’età degli ammassi stellari e comprendere meglio la natura dei minuscoli granelli di polvere che si spostano nello spazio interstellare.“, rileva inoltre l’Agenzia spaziale europea. Un gioiello di ingegneria del valore di 10 miliardi di dollari, il James Webb Telescope conduce le sue osservazioni a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. I ricercatori hanno annunciato la scorsa settimana di aver rilevato per la prima volta la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera di un esopianeta, ovvero un pianeta al di fuori del nostro sistema solare.