Secondo il Segretario Generale di Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, l’obiettivo di mantenere il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius entro la fine del secolo è “appena alla nostra portata”.
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Mentre domenica 6 novembre si è aperta a Sharm El Sheikh, in Egitto, la 27a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale indica che Otto anni, compreso il 2022, sono gli otto anni più caldi della nostra storia.
Secondo questo rapporto, il 2022 non sarà solo ricordato come un anno record per i disastri climatici, ma anche un anno record per le conseguenze misurabili del riscaldamento globale. Gli effetti di questo riscaldamento stanno accelerando in quasi tutte le aree, avvertono gli autori del testo.
L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), nell’agosto 2021, indicava un aumento della temperatura globale di 1,09 gradi rispetto all’era preindustriale. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, ora è di 1,14 gradi rispetto allo stesso periodo.
Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato dal 1993, mentre le temperature del mare sono state registrate l’anno scorso. Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai è sorprendente. La Svizzera, ad esempio, ha perso il 6% del suo ghiaccio tra il 2021 e il 2022. Complessivamente, i ghiacciai alpini hanno perso da tre a quattro metri di spessore nel 2022.
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Il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Petteri Taalas, vede in questo rapporto che l’obiettivo di aumentare la temperatura di 1,5 gradi entro la fine del secolo, fissato dall’accordo di Parigi, è ora “Appena a portata di mano”.