L’OMS ha ribattezzato Monkeypox mpox mpox

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L’OMS ha ribattezzato Monkeypox mpox mpox

vaiolo delle scimmie – Vaiolo delle scimmie In inglese – ora si chiamerà mbox, comprese altre lingue, annunciato lunedì 28 novembre dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che i due nomi coesisteranno per un anno prima che il termine vaiolo delle scimmie venga abbandonato, sebbene possa ancora essere cercato nella classificazione internazionale delle malattie.

La questione dell’uso del nuovo nome è stata discussa a lungo in diverse lingue. Il termine preferito mpox può essere utilizzato in altre lingue »confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se un tale nome pone un problema con la lingua, l’OMS avvierà consultazioni con le autorità governative competenti e le società scientifiche competenti, prima di prendere una decisione.

Quando i casi di vaiolo delle scimmie sono comparsi nella primavera del 2022 Il linguaggio razzista e la stigmatizzazione online, altrove e in alcune comunità sono stati osservati e segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità.che ha spinto un certo numero di paesi, individui o organizzazioni a richiedere un cambio di nome, afferma l’organizzazione.

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Sono stati segnalati più di 80.000 casi e 55 decessi in 110 paesi

Mpox avrebbe quindi sostituito completamente il vaiolo delle scimmie. “Questo serve ad alleviare le preoccupazioni sollevate dagli esperti sulla confusione causata dal cambio di nome nel mezzo di un’epidemia globale”. Monkeypox prende il nome dal fatto che il virus è stato originariamente identificato nelle scimmie per la ricerca in Danimarca nel 1958, ma la malattia è più comune nei furetti.

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È stato segnalato per la prima volta negli esseri umani nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. La diffusione negli esseri umani fino alla primavera era limitata ad alcuni paesi dell’Africa occidentale dove la malattia è endemica.

A maggio, i casi di vaiolo delle scimmie, che provoca febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee, hanno cominciato a comparire rapidamente in tutto il mondo, soprattutto tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Quest’anno sono stati segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità circa 81.000 casi e 55 decessi, in 110 paesi.

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Il mondo con Agence France-Presse

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