In Francia, vittoria di Jordan Bardella e pungente ripudio di Emmanuel Macron
L’estrema destra, guidata da Jordan Bardella, ha ottenuto domenica, secondo le stime preliminari, una vittoria storica alle elezioni europee alle otto di sera. Il Fronte Nazionale assesta un duro colpo al campo di Emmanuel Macron, che precede di poco la lista dei socialisti.
Con una percentuale compresa tra il 31,5% e il 32,4% secondo gli istituti Ipsos e Ifop, il Partito Raggruppamento Nazionale ha ottenuto il suo miglior risultato alle elezioni nazionali (escluso il secondo turno), e contribuirà in modo decisivo all’ascesa del potere dei nazionalisti e campo sovranista al Parlamento europeo. La lezione principale del voto a ventisette.
La lista Macron guidata da Valérie Heyer, eurodeputata uscente poco conosciuta dal pubblico, è scesa in fondo con meno della metà dei voti, 15,2%, segnando una fine complicata al mandato quinquennale del presidente Macron, che dovrà parlare al Parlamento . Serata francese, ha annunciato l’Eliseo.
Non è del tutto sicuro del secondo posto, seguito da Raphael Glucksmann (PS-Place publique) che ha tra il 14 e il 14,3%, più del doppio del risultato del 2019.
Dietro, il risultato della “Francia travolgente” di Manon Aubry, le cui irregolarità sono state denunciate da numerosi eletti nel corso della giornata, è migliorato rispetto alle precedenti europee (8,3 a 8,7%), in un voto che rimescolerà le carte a sinistra. alla luce delle elezioni. Elezioni presidenziali 2027.
Il partito repubblicano guidato da François-Xavier Bellamy non è riuscito a ottenere risultati migliori del 7%-7,2%, davanti alla lista “Reconquête” guidata da Marion Maréchal, che è leggermente superiore al 5% necessario per inviare rappresentanti al Parlamento europeo .
La grande sorpresa delle elezioni del 2019 è che la lista degli ambientalisti, guidata quest’anno da Marie Toussaint, è stata dichiarata in netto calo dagli Istituti, anch’essa poco al di sopra della minacciosa soglia del 5%. Delle 38 liste, un numero record, solo cinque sembrano avere effettivamente la certezza di avere membri al Parlamento europeo.
A segno di una campagna che ha suscitato più interesse del previsto, l’affluenza alle urne è aumentata rispetto al 2019, quando era addirittura salita al 50,12%.