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L’Italia supervisiona la raffineria strategica russa Lukoil

Rilasciato il 2 dicembre. 2022 alle 7:21

Giovedì il governo italiano ha posto la raffineria del gigante petrolifero russo Lukoil a Briolo, in Sicilia, sotto “amministrazione provvisoria” statale. La raffineria ISAB, controllata da Loukoïl, uno dei maggiori conglomerati europei, rischiava di chiudere la produzione. Il divieto dell’UE è entrato in vigore il 5 dicembre Sull’importazione di greggio russo via mare.

Con questa decisione, Roma segue l’esempio di Berlino, che a settembre ha limitato le attività del gruppo petrolifero russo Rosneft in Germania. Mira a garantire la continuità dell’approvvigionamento energetico nazionale.

Sotto tutela per almeno 12 mesi

L’amministrazione provvisoria della raffineria ISAB da parte di un commissario è prevista per un massimo di dodici mesi, e può essere prorogata fino a dodici mesi, ha detto il governo italiano in un comunicato. Un ordine in tal senso è stato approvato nel gabinetto.

“La risposta all’emergenza mira a proteggere sia un polo energetico nazionale strategico sia posti di lavoro molto importanti per la Sicilia e per l’intero Paese”, ha commentato il presidente del Consiglio italiano. Secondo Giogia Meloni, una norma che interviene “per garantire la continuità del lavoro presso la raffineria Isap di Briolo, nell’indotto, lavorano circa 10.000 persone”.

“Si tratta di una soluzione temporanea”, “per evitare la chiusura di macchine e attività e i conseguenti disastri occupazionali”, ha commentato Renato Schifani, presidente della regione Sicilia, prima dell’annuncio ufficiale. “La soluzione fiduciaria servirà per trovare potenziali acquirenti senza evitare la via della nazionalizzazione”, ha osservato.

Il sito è stato acquisito da Crossbridge Energy Partners?

Secondo il “Financial Times”, infatti, il fondo di investimento americano Crossbridge Energy Partners starebbe negoziando con Lukoil un accordo finalizzato all’acquisizione della raffineria, il cui valore è stimato tra 1 e 1,5 miliardi di euro. Le discussioni sono riprese dopo essere state interrotte alla fine di ottobre, ha affermato giovedì il quotidiano britannico, osservando che “qualsiasi accordo richiederà il sostegno di un nuovo governo nazionalista italiano”.

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La sopravvivenza della raffineria è a rischio, rispetto al 10-15% prima della guerra in Ucraina. Temendo sanzioni, le banche europee hanno smesso di finanziarlo e hanno fornito le garanzie necessarie per importare petrolio da altri paesi.

La raffineria ISAB ha la capacità di raffinare da 10 milioni di tonnellate di greggio a 14 milioni di tonnellate all’anno e fornisce il 20% del fabbisogno nazionale. Il suo fatturato dovrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro nel 2021.

Loukoïl ha acquisito una partecipazione del 49% nella raffineria dal produttore di energia italiano ERG nel 2008 in un affare del valore di 2,75 miliardi di euro in totale. Negli anni il gruppo russo ha acquisito il 100% delle azioni.

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