I vice primi ministri italiani, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, hanno ribadito martedì (28 maggio) che le recenti dichiarazioni dell’ambasciatore europeo Joseph Borrell “non riflettono la posizione dell’Italia”.
Borrell aveva suggerito che le restrizioni sull’uso delle armi da parte di Kiev potrebbero essere revocate, facendo eco a una proposta del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
“Abbiamo una posizione molto chiara: non manderemo truppe italiane in guerra e non permetteremo l’uso di attrezzature militari italiane fuori dai confini dell’Ucraina”, ha sottolineato martedì Tajani.
I commenti di Tajani sono arrivati in risposta all’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Joseph Borrell. Martedì l’Ucraina ha invitato i paesi a bilanciare le crescenti paure con la necessità di difendersi. Borrell ha insistito sul fatto che Kiev ha il diritto di usare armi occidentali per attaccare il territorio russo, in un’idea che riecheggia una proposta avanzata dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Sig. Tajani e il sig. Salvini ha già espresso il suo disaccordo con la proposta.
Tajani ha affermato che l’Italia raccomanda una riduzione dell’escalation in Medio Oriente e Ucraina, ma il governo mantiene una “posizione chiara” sulle attrezzature militari.
“Questo è contenuto negli accordi che abbiamo con l’Ucraina e siamo consapevoli dell’uso di attrezzature militari”, ha osservato.
Salvini è stato ancora più diretto nella sua risposta, definendo Borrell un “lanciatore di bombe” e descrivendo i suoi commenti come “deliranti”.
“Vuole che le armi che abbiamo inviato in Ucraina per difenderci siano usate in Russia per attaccare, bombardare e uccidere. Non parla a nome mio o del popolo italiano”, ha detto Salvini.
Domenica (26 maggio) anche il primo ministro italiano Giorgia Meloni si è espresso contro gli attacchi dell’Ucraina al territorio russo utilizzando armi occidentali.
“Sono d’accordo sul fatto che la NATO debba restare ferma e non mostrare segni di debolezza. Ci sono molte dichiarazioni discutibili, tra cui quella di Emmanuel Macron. Raccomando maggiore cautela”, ha affermato.