L’inflazione in Italia sta rallentando ma rimane una delle più alte dell’Eurozona

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L’inflazione in Italia sta rallentando ma rimane una delle più alte dell’Eurozona

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), l’inflazione dei prezzi in Italia è scesa all’11,6% a dicembre dall’11,8% di novembre.

Anche in Italia è iniziata la curva discendente dell’inflazione. Secondo le prime stime per il mese di dicembre 2022 pubblicate dall’Istatt, l’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo è aumentato dello 0,3% su base mensile (+0,5% a novembre) e dell’11,6% su base annua (+11,8% rispetto il mese precedente). .

Nel 2022, i prezzi sono aumentati in media dell’8,1%, un aumento senza precedenti dal 1985. Nel 2021 l’inflazione è stata dell’1,9%. L’inflazione è trainata dall’aumento dei prezzi nel settore energetico (+50,9% in media nel 2022, +14,1% nel 2021), conferma l’Istat.
Secondo l’Istituto nazionale italiano, “il rallentamento dell’inflazione a dicembre è dovuto principalmente ai prezzi dei prodotti energetici, passati dal +67,6% di novembre al +64,7% del mese scorso, pur mantenendo una crescita molto sostenuta”. Si noti inoltre che i prezzi degli alimenti non trasformati sono scesi dal +11,4% di novembre al +9,5% di dicembre.

I prezzi dei prodotti alimentari e della cura della persona sono scesi dal +12,7% al +12,6%, così come i prezzi dei beni di consumo (+8,8% al +8,5% a novembre), ma i bisogni primari non sono stati ai livelli record dal 1983.

100 euro in più per pasta e pane in Italia nel 2022

L’inflazione era alta nei bilanci delle famiglie italiane nel 2022. L’Associazione Nazionale Consumatori ha analizzato i dati elaborati dall’Istat per l’anno 2022. Di conseguenza, pasta, pane e cereali hanno preso il primo posto nella classifica degli aumenti di prezzo nel settore alimentare, creando un costo aggiuntivo di circa 100 euro rispetto al 2021 per una famiglia “tipo” (una coppia e due figli), per un totale di 513 euro (9,1%) in più spesi.
Il pane (fresco e confezionato) e la pasta (fresca e secca) sono aumentati rispettivamente di 29 euro (11%) e 24 euro (17,3%).

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Al secondo posto gli ortaggi, con l’inflazione più alta in questa classifica (+11,8%), che costano in media 92 euro in più a famiglia. La medaglia di bronzo va alla carne, in particolare il pollame con un costo aggiuntivo di 87 euro (+7,2%) che rappresenta un forte balzo (+13,4%) e un aumento di 31 euro all’anno.
In fondo alla piattaforma, latte, formaggi e uova sono aumentati del +9,5% pari a 69 euro a famiglia in un anno, mentre il pesce ei prodotti ittici sono aumentati del +7,7%, secondo l’analisi dei prezzi dell’Associazione Nazionale Consumatori. o 40 euro), e frutta al sesto posto +7,1% o 36 euro.

Un rallentamento più significativo dell’inflazione in Francia e nell’Eurozona

Un rallentamento dell’inflazione è una preoccupazione per tutti i paesi della zona euro, che ha registrato una media del 9,2% a dicembre, secondo Eurostat. L’Italia è uno dei Paesi in cui gli aumenti dei prezzi sono forti, soprattutto rispetto a Germania (+8,6% in un anno) e Francia (5,9% su base annua, secondo i dati diffusi dall’INSEE).

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